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Padoan e Visco saranno in Commissione Banche, scontro su Ghizzoni

Se Casini non consentira' l'audizione di Gianni Zonin e Vincenzo Consoli l'opportunita' di sentire l'ex ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, sara' messa ai voti in commissione

Pubblicato:06-12-2017 16:36
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:58

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ROMA – Se Casini non consentira’ l’audizione di Gianni Zonin (ex Popolare Vicenza) e Vincenzo Consoli (Veneto Banca) l’opportunita’ di sentire l’ex ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, sara’ messa ai voti in commissione.

Gia’ stabilite le audizioni di Giuseppe Vegas (Consob), Vincenzo Visco (Bankitalia) e il ministro Padoan – rispettivamente il 14, 15 e 18 dicembre – il nodo che e’ stato impossibile sciogliere nell’ufficio di presidenza della commissione resta quello di Ghizzoni: tutte le opposizioni hanno chiesto di audirlo (l’unico freddo era Brunetta), ma il Pd si e’ opposto.

I democratici hanno annunciato di poter cedere solo qualora venissero convocati Zonin, Consoli, Luca Zaia e l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti.


Casini si e’ preso 24 ore di tempo per cercare una mediazione ma ha gia’ detto di essere contrario a chiamare Zonin e Consoli perche’ indagati, non vorrebbe fornire loro una tribuna di difesa. Quindi senza i due ex manager delle Venete e’ chiaro che il Pd chiedera’ di andare in commissione per votare il calendario. Li’ in teoria ha la maggioranza, ma servono comunque i voti di Autonomie, Ap, Tabacci e del presidente Casini per non correre rischi.

Il Movimento 5 stelle chiede di sentire Ghizzoni da mesi, fin dall’uscita del libro di Ferruccio De Bortoli, quando l’ex direttore del Corriere racconto’ delle presunte pressioni della ministra Maria Elena Boschi su Unicredit per salvare Banca Etruria dove il padre figurava nel Cda. I grillini sono favorevoli anche all’audizione di Zonin e Consoli.

Impossibile invece l’audizione di Mario Draghi e della commissaria europea Vestager, cosi’ come e’ molto probabile che non venga accontentato Brunetta che ha chiesto la convocazione di Maria Cannata (responsabile del Debito pubblico al Mef) e dei vertici di Deutsche Bank.

Il presidente dell’assemblea del Pd, Matteo Orfini, spiega su Facebook la posizione del partito: “Abbiamo chiesto di audire i manager delle banche venete. Abbiamo chiesto di audire il procuratore di Treviso e la dottoressa Ghedini. Abbiamo chiesto di chiamare non solo Padoan, ma anche i ministri dei governi precedenti, a partire da Tremonti. Perche’ il nostro governo ha agito per ridurre i danni e per riformare il sistema. Altri prima di noi hanno dormito, nella migliore delle ipotesi. Quindi, venga Ghizzoni. E vengano anche gli altri. A noi la verita’ non fa paura. Ad altri a quanto pare si’. E molto”. Orfini continua: “noi non poniamo veti, nemmeno su richieste palesemente strumentali. Altri li hanno posti alle nostre che erano tutt’altro che strumentali. Oggi noi pretendiamo, nel nome della massima trasparenza e della ricerca della verita’, che quei veti cadano”, spiega.

“Tutti dicevano che mai avremmo accettato di chiamare in audizione Ghizzoni. E – pensate un po’ – ieri per l’ennesima volta ho ribadito che non abbiamo alcun problema a farlo perche’ nessuno, ne’ Maria Elena Boschi ne’ altri esponenti del governo, hanno mai esercitato su Ghizzoni o su altri banchieri alcuna pressione”, conclude il presidente dei dem.

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