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La regione Marche ricorre al Tar del Lazio contro l’inceneritore

L'assessore regionale all'Ambiente Angelo Sciapichetti: "Un termovalorizzatore non è tecnicamente ed economicamente sostenibile nella nostra regione"

Pubblicato:06-12-2016 17:07
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:23

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ANCONA – La giunta regionale ha deciso di proporre un ricorso al Tar del Lazio contro il decreto del Governo che prevede la realizzazione di un impianto di incenerimento dei rifiuti nel territorio marchigiano.

“Il Dpcm 10 agosto del 2016- spiega l’assessore regionale all’Ambiente Angelo Sciapichetti- prevede la realizzazione nelle Marche di un inceneritore da 190.000 tonnellate annue sulla base di presupposti non condivisibili e non tenendo conto della programmazione regionale, peraltro già approvata dal ministero dell’Ambiente, che esclude il ricorso a nuovi impianti di trattamento termico dei rifiuti nelle Marche“.


In particolare, secondo l’amministrazione regionale, non sono state tenute in considerazione le previsioni del Piano rifiuti regionale. Che prevede la riduzione del 10,3% di produzione pro capite di rifiuti urbani, del 6,2% di produzione complessiva di rifiuti e il raggiungimento di una percentuale di raccolta differenziata media nelle Marche al 73,2%, entro il 2020.

Un termovalorizzatore non è tecnicamente ed economicamente sostenibile nella nostra regione– continua Sciapichetti- Inoltre la procedura dovrebbe essere sottoposta a valutazione ambientale strategica, mentre il decreto non la prevede non permettendo quindi di percorrere strade alternativa all’incenerimento, che siano meno impattanti sull’ambiente e sul paesaggio. Così abbiamo deciso di ricorrere al Tar Lazio per annullare il decreto e la previsione di un inutile inceneritore nel nostro territorio”. Sciapichetti ribadisce che la Regione Marche “farà tutto il possibile per impedire la realizzazione dell’inceneritore nelle Marche: utilizzeremo tutte le possibilità che ci vengono concesse dalle norme e non lasceremo nulla di intentato”.

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