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ROMA – “Senza regole per i social nessuna democrazia è più possibile. Aver permesso che l’attenzione fosse ridotta a 8 secondi, che le news implodessero nella superficialità più ridicola, aver dato spazio, centralità e autorevolezza a qualsiasi nullità con una manciata di follower (spesso comprati, quindi bot)… tutti esperti di tutto ha distrutto la democrazia. Il dibattito politico spostato sui social è stata la sua esecuzione”. Lo scrive sui social Roberto Saviano, che posta un’immagine di Trump e sopra la scritta ‘I social hanno ucciso la democrazia’.
Sì, aggiunge, “ovviamente la responsabilità della vittoria di Trump non può essere data solo ai social; le sinistre hanno fallito ovunque, nei progetti, nelle strategie, nella scelta dei propri leader anche nel non saper fermare lo strapotere delle big tech che ci fanno credere che i bisogni dell’1% siano anche quelli del restante 99%, che non ha nemmeno più le risorse per curarsi. Non è colpa dei social, ma di come vengono usati? Menzogna! Come dice McLuhan, a credere che la tecnologia sia neutrale è ‘l’idiota tecnologico’. E i contenuti – anche i nostri – sono come la carne che il ladro agita al cane da guardia per poter entrare in casa. Qui dentro l’unico obiettivo è farti stare il più possibile, prenderti dati e venderli per pubblicità. Non importa che parli di mutande, scarpe, ucraina o poesia. Chiunque creda – me idiota per primo – che altro ci sia, si sta ingannando alimentando come in questo momento un luogo che non ha altra ragione che far consumare velocemente, male, e ingaggiare nel peggior modo possibile i suoi consumatori”.
“Nuovi social devono nascere nuove regole essere date, trasparenza imposta– dice ancora Saviano-. Social e web lasciati senza regole hanno permesso Trump. La fogna di Twitter (nel frattempo è diventato X), di Facebook, Instagram e TikTok lasciata senza regole, senza competitor europei. La tv era meglio? No, ma diversa, finanche plurale. I giornali migliori? No, sempre portatori di interessi, ma l’abbandono da parte dei lettori era possibile e la linea controllabile. Abbandono che si è ormai quasi del tutto consumato. I quotidiani chi li legge più? Nei social, in questi orrendi social sei inchiodato e incosapevole di come funzionino. Cosa ci resta? Far saltare la fogna dei social? Cambiarli? E come? Dalla periferia italiana, poi?”.
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