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ROMA – Ucraina e Russia. Israele e Hamas. L’elezione di Trump negli Usa mette le due guerre “mondiali” in una sorta di stand-by politico. A proclamazione non ancora ufficializzata, tutti i leader dei quattro fronti salutano il ritorno di Trump alla Casa Bianca con un misto di incertezza ed ovvia cortesia istituzionale. E così, se il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è congratulato con Trump apprezzando diplomaticamente l’approccio trumpiano alla politica estera, quello della “pace attraverso la forza”, e in generale dalla Russia rimbalza un giubilo generale, così in Medio Oriente aleggia un enorme punto interrogativo su cosa farà effettivamente Trump.
Netanyahu è stato tra i primi a congratularsi pubblicamente. Poi il presidente israeliano Isaac Herzog ha aggiunto, sui social: “Trump è un vero e caro amico di Israele e un campione di pace e cooperazione nella nostra regione. Non vedo l’ora di lavorare con voi per rafforzare il legame indissolubile tra i nostri popoli, per costruire un futuro di pace e sicurezza per il Medio Oriente e per sostenere i nostri valori comuni. Il neo-nominato (tra le proteste di piazza) ministro della Difesa Israel Katz, ha detto che con Trump “riporteremo indietro gli ostaggi” “e resteremo fermi per sconfiggere l’asse del male guidato dall’Iran”.
Secondo la Reuters, un alto funzionario di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha commentato l’elezione di Trump, sfidandolo: “Esortiamo Trump a imparare dagli errori di Biden”.
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