Getting your Trinity Audio player ready...
|
ROMA – La destra italiana ci crede. Si schiera, si riunisce, brinda. A villa Miani il ministro Luca Ciriani rompe gli indugi: “Mi auguro vinca Trump”, confida.
L’ex senatore di An Domenico Gramazio riunisce i trumpiani d’Italia in una villa sull’Appia antica: seguiranno lì la nottata elettorale americana. Tra confraternita e Verdone. Compagni di scuola in salsa repubblicana.
Il deputato Andrea Di Giuseppe (FdI), eletto all’estero, quello che per primo si fotografò con Chico Forti, risponde al telefono mentre è in volo in mezzo all’oceano.
Sta andando in Florida, diretto al comitato elettorale di Donald Trump a Palm Beach: “Trump ha il 70% di probabilità di vincere”. Lo dice anche Valeria Marini, vera icona del ricevimento a villa Miani: “Vince Trump, di una manciata di voti”.
Tra bandiere americane e cucina italiana nella villa che da Monte Mario domina Roma ci sono circa 400 persone per il “watch party” organizzato dell’ambasciata americana in Italia. Si mangiano cacio e pepe e parmigiana. Si beve vino italiano e birra americana, Sam Adams. “Stasera celebriamo la democrazia”, dice l’ambasciatore americano Jack Markell. In sottofondo c’è la musica jazz, tra le sale si aggira elegantissima Amii Stewart, marito italiano.
Si vede la ministra Roccella. I deputati Cattaneo e Mulé (Fi), Cangiano (Fdi), Candiani (Lega), la sinistra è rappresentata da Arturo Scotto (Pd).
Salvini, atteso, non si presenta: c’è il Milan che vince a Madrid e il segretario ha da festeggiare, l’America può attendere. Emozionato e “ottimista” è invece Gramazio, che meno di un mese fa aveva inaugurato il comitato trumpiani d’Italia nella storica sede dell’Msi in piazza Tuscolo. Stasera fa le cose in grande: appuntamento in una lussuosa villa sull’Appia.
A Monte Mario nel frattempo spuntano il presidente della Figc Gabriele Gravina e il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis. Ciriani lo saluta. Tifoso del Torino, un passato da portiere di calcio e terzino, il ministro per i Rapporti col Parlamento rompe gli indugi in un momento di relax sotto le stelle con San Pietro illuminata sullo sfondo. “Mi auguro vinca Trump. Non condivido tutte le sue politiche- ragiona- ma è il leader dei conservatori, come Fdi, anche se la mia leader è solo Giorgia Meloni”.
Passa Paolo Petrecca, il direttore di RaiNews24 finito nella bufera durante le ultime elezioni francesi, accusato di non aver coperto adeguatamente la sconfitta della destra lepeniana. Ci sono tanti studenti, italiani e americani in Italia. “È stata una campagna elettorale molto dura- ammette l’ambasciatore Markell in tempi come questi dobbiamo rafforzare la democrazia per le giovani generazioni”. Si gioca un poco con un quiz, c’è una sala con un megaschermo dove si segue la diretta della Cnn.
“Guarda, è arrivata! Eccola là”, grida all’improvviso qualcuno. Giorgia Meloni? Impossibile, ha la febbre. La bionda, statuaria e vestita di nero, è Valeria Marini. Parte il gossip: in sala c’è anche Gimmi Cangiano, deputato di Fdi e suo ex fidanzato. Che succederà? Finalmente un po’ di tensione, visto che dagli Stati Uniti non arriva uno straccio di notizia. Lui, che nel frattempo fa coppia con l’ex miss Italia Denny Mendez (ma lei a villa Miani non c’è), si avvicina e la saluta con bacio, galante. “Siamo in ottimi rapporti”, assicura.
Roma, che splende dal terrazzo quasi fosse uno sfondo hollywoodiano, li ha risucchiati nelle sue storie, colorate e luccicanti. “Se il Salone Margherita riaprirà- dice a tutti Valeria Marini- lo dovremo solo a Gimmi”. Riecco Pingitore, il Bagaglino, i balletti sexy.
Valeria bacia e saluta. In un attimo è la star della serata. “Io sono la prima fan di Giorgia Meloni”, giura. Alcune studentesse si mettono in fila per una foto con lei. Fa come Salvini, che piglia a tutti il cellulare e scatta un selfie? Macché, lei usa sempre e solo il suo: già impostato per immortalarla con quei filtri “stellari” che la trasformano in un’opera pop di Andy Wharol. Scatta lei mentre tutte sorridono, poi invia la foto. Dorian Gray, al contrario.
La gente inizia ad abbandonare la villa. Tra i primi a filare via l’ambasciatore americano. Se ne va che non sono le undici della sera. “Vedremo domani mattina che giornata sarà”, saluta. Good night, and good luck.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it