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Zuppa di piselli su Van Gogh, lo studente d’arte: “Andassero a imbrattare le centrali”

"Colpiscono tra le cose più belle fatte dall'uomo"

Pubblicato:06-11-2022 16:49
Ultimo aggiornamento:06-11-2022 16:52
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ROMA – “Ho la stessa preoccupazione di questi ragazzi con i quali però ho poco da spartire. Il presupposto è interessante: mandare un messaggio a un grande pubblico, avere eco mediatica su una causa importante, quella del clima e del futuro del pianeta, ma non trovo il nesso di tutto questo con l’andare a imbrattare un oggetto artistico. Andate a farlo contro una centrale di carbone. È vero l’uomo inquina, ha rovinato tante cose, ma una delle poche cose belle che ha fatto è proprio l’arte, più che una denuncia a me sembra una contraddizione”. Alessandro (nome di fantasia), studente di storia dell’arte alla Sapienza di Roma che sta lavorando a una tesi sulle abbazie cistercensi in Sardegna, alla Dire ha commentato quel che pensa degli attivisti che imbrattano i quadri per accendere i fari sulla causa climatica, ultimo in ordine quello che ha visto la zuppa di piselli colpire Il seminatore di Van Gogh e un altro attacco al Prado.

La difesa di questi attivisti è di colpire solo opere protette : “Ma c’è sempre la possibilità minima di recare danno, anche alla cornice che fa parte dell’opera- ha spiegato Alessandro- e quello che cercano di ottenere è solo un titolo di giornale, non a caso colpiscono artisti molto noti al grande pubblico”. E su chi sostiene che sia l’unico modo per essere visibili, lo studente d’arte ha replicato: “Anche le Brigate Rosse per farsi vedere hanno rapito Moro”.

Di queste azioni dimostrative se ne parla molto all’Università, nei corridoi, tra gli studenti, “ma non mi è mai capitato che un docente ne parlasse”, ha sottolineato. Non vede nessi con la cancel culture Alessandro di cui non sembra inoltre molto preoccupato: “E’ solo una fase, dovrà finire prima o poi. Questa è la società del Tik Tok e ha bisogno di continue novità”.


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