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A Bologna devastata la nuova area destinata ai sinti: danni per 70.000 euro

Nella micro area si sarebbero dovute spostare entro fine anno 15 famiglie. Il presidente del Navile pensa a un atto premeditato: "È come se avessero bruciato delle case popolari"

Pubblicato:06-11-2020 11:50
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:11

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BOLOGNA – Devastata a Bologna la microarea di via Selva Pescarola che a breve avrebbe accolto l’arrivo di 15 persone provenienti dal campo sinti di via Erbosa, in via di smantellamento: “Un ignobile atto vandalico con danni per 70.000 euro alle casse pubbliche”, afferma il presidente del quartiere Navile, Daniele Ara, segnalando l’accaduto. I danni sono stati rilevati ieri dal settore Lavori pubblici del Comune, quindi il raid risale presumibilmente alla notte precedente. Per Ara non ci sono dubbi sulla natura dolosa: “Sicuro. Hanno bruciato i bagni, divelto le colonnine elettriche, danneggiato la rete di recinzione e alcuni tubi”. Insomma, gli autori “si sono impegnati, non è una ragazzata fatta da un gruppo che passa da lì e rompe un vetro”, aggiunge il presidente del Quartiere, chiedendo “un’indagine seria perchè è come se avessero bruciato delle case popolari, è lo stesso principio. Si tratta di un intervento pubblico rivolto alla popolazione sinta e la legge prevede di allestire aree di questo tipo”.

Ara riferisce che i Lavori pubblici si sono già adoperati per presentare una denuncia, ma risalire ai responsabili non sarà semplice visto che la zona è piuttosto isolata e non ci sono telecamere. Sempre Ara, poi, spiega che nella zona non sono state ritrovate scritte particolari o altri segnali che potrebbero rappresentare una rivendicazione del gesto.

“Secondo me è un atto vandalico premeditato, non voglio porre l’accento su una matrice razzista- dichiara il presidente del Navile- ma sicuramente è un danno grave a un lavoro pubblico, che rallenta il percorso di superamento del campo di via Erbosa che ormai era completato”, tramite fondi stanziati dalla Regione Emilia-Romagna. Ara, in questa fase, non si aspettava una cosa del genere: “Dopo un periodo di tensione, su cui qualcuno ha soffiato, tutte le questioni erano state chiarite e presentate bene ai cittadini. Non c’era alcun problema, stavamo arrivando in fondo alla cosa”.


Ovvero al trasferimento in via di Selva Pescarola di 15 persone delle 30 che oggi ancora vivono nel campo di via Erbosa, già “molto alleggerito” rispetto al passato, ricorda Ara. Le altre 15 sono invece destinate ad un’altra microarea, che si trova in via del Gomito: quest’ultima è pronta, mentre in Selva Pescarola si stava completando l’allacciamento idrico. L’idea era di completare il trasferimento delle famiglie entro fine anno, spiega Ara, che a questo punto chiede al Comune di “andare avanti con via del Gomito e di effettuare il più in fretta possibile ripristino di Pescarola”.

Alla luce dei danni, ora “si tratta di trovare i soldi, capire se c’è un’assicurazione che paga” e poi ovviamente di “rimettere tutto a posto”, allarga le braccia Ara: “Andremo avanti per qualche mese, ma spero che almeno in via del Gomito si possa iniziare”. Il progetto, ricorda il presidente del Navile, prevede la collocazione nelle microaree di “case mobili di proprietà delle famiglie, che devono fare gli allacci e pagare le utenze”.

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