
MILANO – “Io non ho detto che non volevo accettare la zona rossa, io ho detto che tutte le settimane andrebbero fatte delle valutazioni e pretendevo che si facesse una valutazione anche questa settimana. E invece verrà fatta sabato” (domani, ndr). Così Attilio Fontana, presidente Regione Lombardia, stamane su Rai radio1 all’interno di Radio anch’io, è tornato a spiegare il duro scontro col governo.
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“Io mi lamento di questo, avrei voluto almeno una risposta dall’elaborazione dei dati relativi agli ultimi 10 giorni”. Dalle parole di Fontana- che così replica anche alle opposizioni Pd e M5s in Lombardia che da un paio di giorni si chiedono che ruolo effettivo abbia il comitato scientifico regionale- il convitato di pietra pare essere proprio il gruppo di scienziati che collaborano con l’amministrazione: “Le scelte che abbiamo fatto, le abbiamo fatte sulla base dei consigli del nostro Cts. Io voglio vedere i dati degli ultimi dieci giorni. Non li ho visti e li vorrei esaminare. Noi non facciamo l’elaborazione, quella la fa il Cts e loro non li hanno ancora valutati. Li hanno in mano da martedì e si incontrano sabato mattina”, è la stoccata del presidente leghista.
Quanto all’assembramento sui trasporti pubblici Fontana ha chiamato fuori da responsabilità la Regione puntando il dito sui comuni. “Non tutti i trasporti sono regionali, alcuni sono di amministrazione cittadina e sono quelli che creano maggiori preoccupazioni. Noi abbiamo fatto tutto quello che era possibile fare. Ma non si possono aumentare le corse su una linea che è già coperta al 100%”.
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