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VIDEO | Ex Ilva, indetto sciopero di 24 ore a partire dalle 15 di oggi

È quanto si legge nella nota diffusa da Fim Cisl dopo quanto deciso dalla multinazionale euro - indiana

Pubblicato:06-11-2019 14:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:56
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BARI – “Riteniamo grave l’atteggiamento della multinazionale che riconsegna gli impianti e i lavoratori alla amministrazione straordinaria, ancor prima di incontrare il governo. Proclamiamo 24 ore di sciopero a partire dalle tre di oggi pomeriggio per consentire la messa in sicurezza degli impianti, fino alle 15 di domani”. È quanto si legge nella nota diffusa da Fim Cisl dopo quanto deciso dalla multinazionale euro – indiana.

“Rimane inteso che la stessa mobilitazione è un primo segnale – conclude la Fim Cisl – in merito a quanto accaduto non escludendo altre iniziative”.

“Abbiamo appena appreso dell’avvio della procedura ex articolo 47 da parte di Lucia Morselli per quanto riguarda gli asset di Ilva: era proprio la notizia che noi non volevamo ricevere”. È il commento a caldo di Valerio D’Alò, segretario nazionale della Film Cisl che si trova a Roma e attende l’esito dell’incontro in corso tra ArcelorMittal e governo.


“Come sindacato siamo convinti che bisognerà mobilitarsi. Bisognerà spiegare anche ai lavoratori – aggiunge il sindacalista – che non è così semplice ripercorrere l’idea di essere pagati dallo Stato senza motivo perché c’è stato un passaggio dei dipendenti già dalla vecchia Ilva in amministrazione straordinaria in ArcelorMittal. Adesso si tratterà di capire innanzitutto se il contratto è nullo perché si creino le condizioni per un ritorno indietro”. “Ricordiamo quanto bui sono stati gli anni di commissariamento. Noi chiederemo ad AM – ha concluso D’Alò – di ritirare la procedura e avviare un percorso virtuoso che passi innanzitutto da quello che il governo deciderà di fare su immunità e rispetto delle regole”.

Per la Fim Cisl, dichiara il segretario generale Marco Bentivogli, “il tempo è scaduto, è ora di mobilitarsi e non rimanere fermi in balia degli eventi che consegneranno a Taranto e ai lavoratori solo disoccupazione e inquinamento”, è quindi “ora di dire basta a questa assurda vicenda, nella quale a farne le spese saranno solo i lavoratori e le loro famiglie, siamo pronti alla mobilitazione”

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