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Landini: “ArcelorMittal non è Cappuccetto Rosso, Governo tolga alibi”

Lo dice il leader della Cgil ospite di Circo Massimo su Radio Capital

Pubblicato:06-11-2019 10:06
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:56
Autore:

maurizio landini
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ROMA – “ArcelorMittal non è Cappuccetto Rosso che è entrato in un bosco che non conosceva, questo è il momento della responsabilità: stiamo parlando del più grande gruppo multinazionale che c’è al mondo che non ha deciso di comprare l’Ilva all’oscuro della situazione che c’era e dei problemi che c’erano“. Lo dice il leader della Cgil, Maurizio Landini ospite di Circo Massimo su Radio Capital.

“Non a caso- ricorda- una delle questione richiesta era la questione penale: ora non possono dire non ho visto, non c’ero, se c’ero dormivo, furberie oggi non sono consentite a nessuno”.

SCUDO E CDP, GOVERNO TOLGA TUTTI GLI ALIBI AD AZIENDA


“Il punto decisivo oggi è cosa succede all’incontro tra il governo e i proprietari, mi auguro che venga tolto qualsiasi alibi ad ArcelorMittal perché togliere lo scudo è stato un errore”, prosegue Landini su Radio Capital.

Per il sindacalista aver tolto l’immunità “è stato l’ennesimo utilizzo per dibattiti politici di una vicenda che ha un impatto non solo sulla vita di migliaia di persone, ma sul futuro del nostro paese, perché- conclude- se vogliamo continuare ad essere un paese industriale, pur producendo senza inquinare e facendo nuovi prodotti, abbiamo bisogno di una forte industria siderurgica: l’acciaio serve, non se ne può fare a meno“.

Insomma, conclude, “sarebbe utile che il governo dicesse già oggi che, oltre a risolvere il problema dello scudo, è pronto a far entrare subito Cassa Depositi e Prestiti“.

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