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Caso Orlandi, nuove ossa rinvenute in Nunziatura Apostolica

Si tratta di parte di cranio e mandibola

Pubblicato:06-11-2018 13:13
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:45
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ROMA – Nuove ossa sono state trovate nella sede della Nunziatura Apostolica in via Po, a Roma. In particolare si tratta di parte di una parte di cranio e di una mandibola. Il rinvenimento, secondo quanto si apprende, e’ stato il frutto di un nuovo sopralluogo, ancora in corso, da parte degli investigatori disposto dagli inquirenti dopo l’accertamento che ai resti scoperti la scorsa settimana mancavano gli arti inferiori.

MARIA ANTONIETTA GREGORI: SE OSSA MIRELLA SAPRÒ DOVE PIANGERLA

Il giallo attende una soluzione. Presso la Nunziatura Apostolica di via Po, a Roma, sono state trovate delle ossa e il pensiero è andato subito a Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi, scomparse 35 anni fa a circa un mese di distanza l’una dall’altra. Per avere certezze, in un senso o nell’altro, non resta che aspettare almeno una settimana, il tempo di avere i primi risultati dell’esame del Dna. Per ora, rimangono solo ipotesi, speranze. Maria Antonietta Gregori, sorella di Mirella, preferisce non sbilanciarsi, ma solo sperare: “Al momento non mi sento di pensare nulla- ha detto all’agenzia Dire- Resto con i piedi per terra. E aspetto il dna”, perché le ossa rinvenute “potrebbero essere di chiunque. Nessuno può darci la certezza che siano ossa di Mirella o di Emanuela”.

Si era ipotizzato che potessero essere le ossa della moglie del custode di Villa Giorgina, ipotesi quasi subito smentita: la donna infatti non era scomparsa come si era detto inizialmente. “Vado con i piedi di piombo- continua la sorella di Mirella- Bisogna aspettare. È meglio, per non darci false illusioni”. Sembra che tra le ossa rinvenute ci sia un dente del giudizio: “Non mi ricordo se a Mirella fosse spuntato o no. Ma non è detto che non sia un dente di qualche ragazza, a volte prima dei 18 anni spuntano e io sono un esempio vivente. Ora però se a lei fossero usciti o no, non me lo ricordo”.


Non resta che aspettare: “E infatti sarà una settimana di attesa, come tutte le altre volte. Ormai dopo 35 anni c’è l’abitudine ad attendere la verità. Uno spera che sia quella giusta”. Come per Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, anche Maria Antonietta Gregori pensa che “finché non si trova un corpo può essere viva. Io l’ho sperata sempre viva”, anche se arrivate ad un certo punto le certezze vengono meno: “Ad un certo punto pensi che vuoi sapere dove piangerla. Anche perché finirà questa storia di tirar fuori qualcosa ogni volta. È un dolore continuo”. A volte capita di passare momenti difficili: “Ci sono sempre, sono momenti in cui ti viene la depressione. E poi oggi sono sola a combattere per mia sorella, i miei non ci sono più. Lo farò sempre, per lei la giustizia va trovata, strappata alla vita a 15 anni non si ammette”. Mirella Gregori “era una ragazza semplice, di un’epoca felice. Era un’epoca di vita diversa, in cui si giocava in strada. Oggi c’è paura ad uscire”.

FRATELLO ORLANDI: ESAMI SU OSSA, ALMENO 8-10 GIORNI PER DNA

Ieri intanto è emerso un altro dato importante: le ossa ritrovate nella Nunziatura Apostolica di via Po, a Roma, “non sono della moglie del custode” che ha alloggiato nell’edificio all’interno di Villa Giorgina. L’anticipazione è di ‘Chi l’ha visto?’: secondo fonti del programma di Raitre, infatti, la donna non è scomparsa. Nei giorni successivi al ritrovamento si era parlato di litigi all’interno della coppia che avrebbero potuto degenerare in un omicidio. A proposito dell’identità delle ossa, si è tornati a parlare di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, scomparse 35 anni fa a un mese di distanza l’una dall’altra.

“È presto per avere certezza sul Dna, occorrono almeno otto-dieci giorni”. Così Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, che ieri mattina, insieme alla sua legale Laura Sgro’, ha avuto un incontro con i pm che indagano sulle ossa rinvenute a Villa Giorgina, sede della Nunziatura Apostolica a Roma in via Po. “Vogliamo capire chi per primo ha associato questa vicenda a quella di mia sorella- ha aggiunto Pietro Orlandi- Anche su questo attendiamo risposte dagli inquirenti”.

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