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Roma, Daverio: “La città non deve avere complessi verso Milano, sono due realtà diverse” – VIDEO

ROMA - "Roma e Milano? Non si possono paragonare, sono due realta' completamente diverse". E' una voce fuori

Pubblicato:06-11-2015 16:27
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:33

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ROMA – “Roma e Milano? Non si possono paragonare, sono due realta’ completamente diverse“. E’ una voce fuori dal coro quella di Philippe Daverio. Lo storico dell’arte interviene nel dibattito che vede contrapposte la capitale d’Italia e la citta’ lombarda, recentemente definita ‘la capitale morale’ del Paese. Una sfida a diversi livelli: dalla cultura alla qualita’ della vita, dall’urbanistica ai servizi. Da cui pero’ non emergono vincitori ne’ sconfitti.

“Milano quando affronta certi temi lo fa anche abbastanza bene- spiega Daverio interpellato dall’agenzia Dire a margine di un convegno a Civitavecchia su cultura e turismo- pero’ a Roma non deve venire il complesso di non farcela. Ad esempio, fu grandiosa quando organizzo’ i Giochi olimpici del 1960. Si puo’ ripartire da un dibattito molto serio sulla funzione culturale della citta’, non intesa in senso aulico e astratto ma su quanta identita’ d’Italia c’e’ dentro Roma e su quanto bisognerebbe avere su Roma un piano strategico per la sua salvaguardia. E anche per la sua rinascita, perche’ oggi la citta’ dorme”.


Da dove puo’ ripartire Roma? “Porca miseria, non e’ mica facile dirlo”. Intanto “e’ un mostro dimensionale che si e’ generato negli anni… Ma il mondo non puo’ esistere senza di lei“. Philippe Daverio e Roma. Lo storico dell’arte dice la sua sulla situazione della Capitale, stretta tra corruzione, mafia e degrado. “Roma e’ dei romani, degli italiani ma anche del mondo intero- spiega interpellato dall’agenzia Dire a margine di un convegno a Civitavecchia su cultura e turismo- La citta’ ha bisogno di un progetto, di un sogno, una utopia, di definire cio’ che sara’ domani. E forse di una forza amministrativa con una prospettiva”.

Per Daverio “le contraddizioni che vive la citta’ sono enormi e tremende. Quello che abbiamo visto uscire sulla stampa nell’ultimo anno e mezzo e’ oggettivamente preoccupante, pero’ Roma ha il vantaggio di essere eterna: passa attraverso tutto e il contrario di tutto, ha avuto i lanzichenecchi e i Papi. E’ la Roma attuale che va affrontata come conseguenza della situazione politica italiana altrettanto in crisi”. Ecco perche’ “la citta’ in se’ non mi preoccupa piu’ di tanto, a differenza del momento attuale, perche’ e’ la testa patologica di un Paese patologico. E se si guarisce l’uno, si guarisce anche l’altra”.

di Erika Primavera – giornalista professionista

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