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Papa Francesco: “E’ triste vedere sacerdoti e vescovi attaccati ai soldi”

"La Chiesa deve parlare con la verita' e anche con la testimonianza: la testimonianza della poverta'. Se un credente parla della poverta' o dei senzatetto e conduce una vita da faraone, questo non si puo' fare"

Pubblicato:06-11-2015 10:14
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:32

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Papa FrancescoROMA – “Anche nella Chiesa ci sono questi, che invece di servire, di pensare agli altri, di gettare le basi, si servono della Chiesa: gli arrampicatori, gli attaccati ai soldi. E quanti sacerdoti, vescovi abbiamo visto cosi’. E’ triste dirlo, no? La radicalita’ del Vangelo, della chiamata di Gesu’ Cristo: servire, essere al servizio di, non fermarsi, andare oltre sempre, dimenticandosi di se stessi. E la comodita’ dello status: io ho raggiunto uno status e vivo comodamente senza onesta’, come quei farisei dei quali parla Gesu’ che passeggiavano nelle piazze, facendosi vedere dagli altri“. Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia mattutina a Casa Santa Marta, come riporta il sito di Radio Vaticana.

La Chiesa deve parlare con la verita’ e anche con la testimonianza: la testimonianza della poverta’. Se un credente parla della poverta’ o dei senzatetto e conduce una vita da faraone, questo non si puo’ fare”, ha detto Papa Francesco in un’intervista al giornale olandese di strada Straatnieuws, un quotidiano dei senzatetto di Utrecht. Poi Bergoglio confida di “volere un modo senza poveri”, pero’ “la cupidigia  umana c’e’ sempre, la mancanza di solidarieta’, l’egoismo che crea i poveri. Per questo mi sembra un po’ difficile immaginare un mondo senza poveri”. Anche la Chiesa comunque deve essere povera perche’ “Gesu’ e’ venuto al mondo senzatetto e si e’ fatto povero”.

Anche l’Osservatore romano twitta le parole di Bergoglio: “Mi commuovono quei preti e quelle suore che per tutta la vita sono al servizio degli altri. Nella Chiesa c’e’ chi invece di servire se ne serve: arrampicatori, attaccati ai soldi. Quanti sacerdoti e vescovi!”. “Dio ci salvi dalle tentazioni di una doppia vita, dove mi mostro come uno che serve e invece mi servo degli altri”. E ancora: “Se la Chiesa e’ tiepida, chiusa in se stessa, anche affarista, non e’ al servizio ma si serve degli altri”.


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