BOLOGNA – È il simbolo della Chiesa martire in Iraq. E nel suo pellegrinaggio in Italia, fa tappa anche a Bologna. È la statua della Beata Vergine di Batnaya, cittadina della Piana di Ninive, vandalizzata dai terroristi dell’Isis che occuparono la città nell’agosto 2014. Dopo il restauro che ne ha rimesso insieme i pezzi, senza cancellare però i segni della sua distruzione, la statua è ora in viaggio per le parrocchie e i santuari italiani.
A Bologna, la Vergine sarà esposta nella Basilica di San Petronio fino a dopodomani, venerdì 8 ottobre. “Batnaya si trova nel nord dell’Iraq, a circa 24 chilometri da Mosul- racconta Maurizio Giammusso di Acs, Aiuto alla Chiesa che Soffre- dove, prima dell’arrivo dell’Isis, risiedevano circa 950 famiglie cattoliche, che sono dovute fuggire per scampare a una morte certa”.
Batnaya si trova in una delle aree attaccate più pesantemente dall’Isis, continua Giammusso, “tanto che due terzi delle abitazioni sono state completamente distrutte o incendiate dagli jihadisti e chiese, monasteri e cimiteri sono stati profanati e semidistrutti. Alcune statue sono state recuperate, ma in molti casi le comunità cristiane hanno scelto di lasciare evidenti i segni delle profanazioni, affinché i fedeli possano ricordare la loro resistenza alla persecuzione e la forza della loro fede”. Don Oreste Leonardi, primicerio della Basilica di San Petronio, spiega: “Sentendoci vicini ai cristiani in Iraq, vogliamo compiere un cammino tra memoria e dolore, esponendo alla devozione dei fedeli questa statua della Beata Vergine giunta in Italia per un’iniziativa di Aiuto alla Chiesa che Soffre, la Fondazione pontificia che dal 1947 sostiene i cristiani perseguitati nel mondo”.
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