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Napoli, complice del 17enne ucciso durante una rapina: “Agenti hanno sparato senza qualificarsi”

Il poliziotto che ha sparato è ora indagato. Secondo quanto emerso durante l'udienza di convalida dell'arresto di Ciro De Tommaso "i due non si sarebbero fermati all'alt"

Pubblicato:06-10-2020 14:47
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:00

Valdiserri
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NAPOLI – Convalidato l’arresto di Ciro De Tommaso, il 18enne autore della rapina, avvenuta nella notte tra sabato e domenica a Napoli, durante la quale ha perso la vita il 17enne Luigi Caiafa. Il Gip del tribunale di Napoli, all’esito dell’udienza di convalida, ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere. De Tommaso, difeso dall’avvocato Nello Sgambato, è figlio di Gennaro De Tommaso, collaboratore di giustizia ed ex capo ultrà del Napoli noto come Genny “la carogna”, conosciuto per i fatti avvenuti prima della finale di Coppa Italia disputata all’Olimpico di Roma tra Napoli e Fiorentina. Durante gli scontri precedenti al match, fu ferito il tifoso partenopeo Ciro Esposito, poi deceduto in ospedale.

COMPLICE 17ENNE UCCISO: “AGENTI HANNO SPARATO SENZA QUALIFICARSI”

Ha ammesso di aver commesso la rapina, riferendo che i poliziotti intervenuti hanno sparato senza qualificarsi come agenti di polizia. È quanto ha riferito al Gip del tribunale di Napoli il 18enne Ciro De Tommaso nelle dichiarazioni spontanee rese durante l’udienza di convalida dell’arresto eseguito dopo la rapina avvenuta nella notte di domenica 4 ottobre in via Duomo a Napoli. Il complice di De Tommaso, il 17enne Luigi Caiafa, ha perso la vita dopo l’intervento degli agenti sul luogo della rapina. Il poliziotto che ha sparato contro i due ragazzi e’ ora indagato. 

ORDINANZA GIP: “HA URLATO SPARA ALLE GUARDIE”

Uno degli agenti intervenuti in via Duomo nella notte tra sabato 3 e domenica 4 ottobre ha intimato l’alt nei confronti di Luigi Caiafa e Ciro De Tommaso dopo che i due avevano appena commesso una rapina. Si è qualificato come agente di polizia e ha detto ai due rapinatori di gettare via la pistola. I due non avrebbero eseguito l’ordine, ma Caiafa avrebbe urlato “spara alla guardia, sparalo, sparalo” mentre De Tommaso puntava l’arma verso il poliziotto intervenuto. La pistola giocattolo era priva del tappo rosso. L’agente (ora indagato) ha quindi esploso dei colpi d’arma da fuoco con la pistola d’ordinanza facendo cadere al suolo il motorino su cui viaggiavano Caiafa e De Tommaso. Quest’ultimo, fermato, è stato trovato in possesso di un coltello a scatto e della refurtiva: denaro, telefoni cellulari, un borsello con i documenti delle vittime. È quanto ha ricostruito il Gip del tribunale di Napoli nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto di Ciro De Tommaso.  Il minore Luigi Caiafa “e’ deceduto praticamente nell’immediatezza, come constatato poco dopo dai sanitari intervenuti”.


“DE TOMMASO RAGAZZO SCALTRO DALL’INDOLE VIOLENTA”

La rapina sarebbe stata commessa con l’uso di un’arma e con il volto coperto da caschi integrali. Il Gip, convalidando l’arresto, ha ravvisato in De Tommaso un “comportamento violento” e una “particolare scaltrezza”. In particolare, durante la rapina, messa a segno di notte e a bordo di un motoveicolo rubato, “minacciava” le vittime “con una pistola, inserendo il braccio fin dentro l’abitacolo”. “Elementi simbolo di una personalità violenta e dedita abitualmente a reati della stessa specie di quello per cui si procede”. Il giudice per le indagini preliminari definisce “particolarmente trasgressiva” l’indole del 18enne, che, seppur non gravato da precedenti, si presenta “non incline a rispettare prescrizioni imposte”. “La ricostruzione della vicenda” e “il crescente grado di aggressività manifestata” sono “elementi indicativi di nessuna conoscenza del vivere civile”.

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