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Fatture false per rilevare il Teatro Cilea di Napoli, indagati i patron di ‘Made in Sud’

Da questa mattina sono in corso perquisizioni nei confronti di 7 persone operanti nel settore della produzione di spettacoli teatrali e audiovisivi

Pubblicato:06-10-2020 12:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:00

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NAPOLI – Numerose irregolarità nell’operazione di acquisizione del Teatro Cilea sono state appurate nel corso di alcune indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli. Due società, riconducibili entrambe agli imprenditori Ferdinando Mormone e Mario Esposito, patron della nota trasmissione televisiva Made in Sud, avrebbero emesso e utilizzato fatture false per rilevare il teatro partenopeo.

In corso da questa mattina perquisizioni nei confronti di 7 persone operanti nel settore della produzione di spettacoli teatrali e audiovisivi. I provvedimenti si sono resi necessari al fine di far luce sui reati fiscali commessi dagli indagati negli anni che vanno dal 2015 al 2019, quanto sul reimpiego dei proventi illecitamente accumulati in ulteriori attività economiche e immobiliari. 

In particolare, l’intera acquisizione societaria della “Teatro Cilea s.r.l.” sarebbe stata resa possibile attraverso il contributo di Luigi Scavone, condannato in primo grado per reati tributari nel maggio 2020.


Già lo scorso 5 marzo erano state avviate attività investigative e perquisizioni nei confronti di alcune società “cartiere” dedite alla abituale produzione ed emissione di fatture per operazioni inesistenti (anche attraverso l’utilizzo dei nuovi sistemi telematici previsti per la fatturazione elettronica) su specifica richiesta di molteplici soggetti operanti nel settore dello spettacolo e delle rappresentazioni teatrali regionali e nazionali.

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