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Orsi, annullata ordinanza per cattura esemplari troppo vicini ai centri abitati

Il presidente della Provincia di Trento ha annullato la decisione del 27 agosto reputando sufficiente mantenere in atto un monitoraggio

Pubblicato:06-10-2020 10:31
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:00
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TRENTO – Niente più cattura per gli orsi che si dovessero avvicinare ai centri abitati di Andalo e di Dimaro Folgarida. L’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali) festeggia in una nota la decisione della Provincia di Trento di  annullare l’ordinanza che prevedeva la cattura e la detenzione degli esemplari che si fossero in qualche modo avvicinati ai due centri abitati, anche in assenza di danni. Con un nuovo atto firmato ieri, il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti chiede al Corpo forestale di mantenere attivo il monitoraggio (almeno fino al 30 novembre) ma fa decadere l’obbligo di cattura. 

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“Questa decisione ci rallegra e ne riconosciamo il buon senso”, commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. “Le nostre battaglie legali proseguono. Siamo ancora in giudizio per l’annullamento dell’ordinanza di cattura dell’orsa JJ4, madre di tre cuccioli, e per la massima tutela dei tre orsi detenuti al Casteller e attualmente chiusi nelle cosiddette ‘tane’, in realtà celle di pochi metri quadri”.


Il testo dell’ordinanza di revoca prova che, con un buon monitoraggio e con qualche semplice espediente, come l’installazione di bidoni anti-orso, e forse con qualche precauzione in più da parte di cittadini e turisti, si azzerano i rischi di “scontrarsi” con un orso.

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L’OIPA CHIEDE IL SEQUESTRO DEL CENTRO DEL CASTELLER

Ma le battaglie legali dell’Oipa a difesa degli orsi trentini proseguono. L’associazione ha presentato alla Procura della Repubblica di Trento istanza di sequestro preventivo del Centro faunistico della Provincia Autonoma di Trento “Casteller” per inidoneità della struttura a ospitare gli orsi attualmente detenuti, e gli altri che si prevede di catturare. L’associazione si riserva inoltre di presentarsi nell’eventuale giudizio anche come parte civile.

L’istanza di sequestro si aggiunge all’esposto per maltrattamento già depositato per l’orso M49 che, a seguito dei risultati del sopralluogo nel centro di detenzione svolto dagli esperti inviati dal ministero dell’Ambiente, è stato integrato da una denuncia querela a tutela anche degli altri due orsi.

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