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Aborto, lettera a Martina: “Cacciare Padovani dal Pd, tutelare le donne”

Il documento è scritto da alcuni militanti di Tor Bella Monaca a Roma e dal responsabile organizzazione del Pd di Padova, Gianluca Gaudenzio

Pubblicato:06-10-2018 10:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:38

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ROMA – Una lettera al segretario del Pd Maurizio Martina e al Collegio dei garanti per chiedere l’espulsione dal partito della capogruppo dem di Verona Carla Padovani, dopo il suo sostegno alla mozione consiliare contro la legge 194. L’hanno scritta alcuni militanti della sezione di Tor Bella Monaca a Roma insieme al responsabile organizzazione del Pd di Padova Gianluca Gaudenzio. Hanno anche iniziato a raccogliere adesioni sul documento.

“Al Segretario Maurizio Martina, Alla Commissione nazionale di garanzia ed alla Commissione di garanzia del Pd Lazio. La legge 194, la difesa delle donne, l’autodeterminazione delle donne e la loro maternità consapevole non si toccano. Abbiamo aderito a questo partito sposando determinate cause e battaglie. Abbiamo aderito ad una chiara identità politica ed a valori che non sono negoziabili”, si legge nella lettera in possesso dell’agenzia Dire.

La missiva cita le parole di Martina: “Come scritto dal Segretario: “Chi vuole ricacciare il paese nel passato degli aborti clandestini deve sapere che tutto il Pd si è battuto e si batterà sempre per difendere questa conquista di civiltà a tutela della libertà e della salute delle donne. Non può esserci nessuna ambiguità su questo punto tanto più oggi di fronte alle provocazioni di alcuni esponenti della maggioranza di governo che immaginano per l’Italia un ritorno al Medioevo”. Condividiamo pienamente questo pensiero ma i comunicati non sono sufficienti. Su temi come questi la linea del partito non solo deve essere chiara ma anche rispettata. Riteniamo che l’espulsione della capogruppo del Pd Verona non sia solo atto dovuto ma indispensabile per tutelare tutte le militanti e tutti i militanti”.


Prosegue la lettera: “Non è possibile tollerare che, in un momento storico nel quale i diritti sono già messi a rischio da questo governo, un capogruppo del nostro partito possa votare una mozione proposta da una maggioranza che sostiene un sindaco vicino ad ambienti di estrema destra e alle medioevali posizioni del Ministro Fontana contro il diritto delle donne all’autodeterminazione. Una mozione che al suo interno trova affermazioni quali “uccisioni nascoste prodotte da pillole abortive e dall’eliminazione di embrioni umani sacrificati nelle pratiche della procreazione medicalmente assistita”.

I militanti e le militanti del Pd aggiungono: “Carla Padovani non solo non può essere capogruppo del Partito Democratico non rappresentando la linea politica del partito, ma non crediamo possa restare in questo partito. Il Partito deve intervenire non solo per tutelare le donne tutte ma anche i militanti come noi. Noi che davanti ad un partito così indegnamente rappresentato, tra partito e donne scegliamo le donne. Noi che abbiamo aderito al Pd avendo chiare le nostre battaglie e posizioni su determinati temi che no, non sono negoziabili. In un partito dove la Padovani fa la capogruppo non c’è posto per tutti noi“.

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