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Referendum, Lotti: “D’Alema accecato dall’odio, voleva una poltroncina”

"Spiace che un autorevole ex leader della sinistra sia così roso dal risentimento"

Pubblicato:06-10-2016 08:46
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:08

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d'alemaROMA  –  “Se solo l’ex premier Massimo D’Alema non fosse così accecato dalla rabbia e dall’odio personale per non aver ottenuto la sua poltroncina di consolazione potrebbe agevolmente scoprire la realtà”. Così il sottosegretario alla presidenza del consiglio Luca Lotti replica a Massimo D’Alema che ha invitato il premier a governare invece che a occuparsi di referendum.

Lotti spiega che “ieri il presidente del consiglio ha inaugurato i lavori contro il dissesto idrogeologico sul Bisagno che nessun governo aveva voluto prima di noi. Neanche i due governi D’Alema. Il presidente del consiglio- aggiunge Lotti- ieri è stato a Treviso a incontrare aziende, lavoratori, uomini dello sport, lavoratori della scuola, artigiani per rilanciare la crescita del Nord-est attraverso investimenti mirati e il coinvolgimento di tutti. Il presidente del consiglio ieri ha incontrato oltre cento sindaci tra Treviso e Genova per parlare di legge di stabilità in particolar modo discutendo di come liberare gli avanzi d’amministrazione per l’edilizia scolastica”.

“Il presidente del consiglio- dice ancora Lotti- ha ascoltato le vittime della mala gestione delle banche venete frutto di una mancata riforma delle popolari che nel 1998 fu preparata da Ciampi e Draghi ma non realizzata dal governo D’Alema. E che è stata realizzata diciassette anni dopo dal governo Renzi. E stamani il presidente del consiglio parlerà di industria 4.0, visiterà il Cottolengo, si occuperà di aziende dell’aereospazio. Se però D’Alema vuole parlare di risultati del governo potremmo discutere della riforma del mercato del lavoro che lui teorizzò e non realizzò, della riforma delle unioni civili, che lui teorizzò e non realizzò e di molte altre scelte legislative che sicuramente D’Alema avrebbe ben accettato se solo avesse ottenuto una modesta poltrona di consolazione”.


Lotti conclude: “Spiace che un autorevole ex leader della sinistra sia così roso dal risentimento. Ma continueremo a ricordare con affetto la stagione dalemiana delle battaglie riformiste rottamate oggi dalla rabbia e dall’invidia”.

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