NEWS:

Expo, Martina: “Non finisce il 31 ottobre, il governo farà parte della società del dopo Esposizione”

"Quello che abbiamo seminato nei sei mesi di Expo va coltivato nei prossimi mesi ed anni"

Pubblicato:06-10-2015 10:41
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:36

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

maurizio_martina-ministro“Godiamoci il giudizio positivo che ormai c’è e soprattutto lavoriamo sulla prospettiva perché, al di là del fattore psicologico per qualcuno di noi, io sono assolutamente convinto che quello che abbiamo seminato nei sei mesi di Expo va coltivato nei prossimi mesi ed anni, quindi in realtà non finisce il 31 ottobre”. Cosi’ il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, intervistato da Rtl 102.5.

Martina sottolinea che “per la prima volta un’Esposizione universale torna sulla scena internazionale con un contenuto dirompente, comprensibile, forte. Non è un caso che 50 capi di Governo abbiano attraversato il sito di Milano, non è un caso che i contenuti di Expo, in particolare legati al grande tema della lotta alla fame, si siano direttamente collegati agli obiettivi del millennio che proprio qualche giorno fa le Nazioni Unite hanno approvato, non è un caso che fra qualche giorno avremo  Ban  Ki-Moon, il Segretario generale dell’ONU, con il Presidente Mattarella. L’Italia ha contribuito a mettere al centro della discussione politica istituzionale globale un tema cruciale come quello della lotta alla fame, di più, ci sono una serie di progetti, iniziative, interventi, che verranno lavorati anche nei prossimi mesi, figli della diplomazia di Expo, della discussione che abbiamo fatto qui”.

A chi gli chiede se il governo “farà parte della società del dopo Expo”, il ministro, ai microfoni di Rtl 102.5, risponde: “È cruciale. Noi abbiamo detto in questi mesi che siamo pronti a fare la nostra parte, ovviamente va fatta con equilibrio, studiando bene il dossier, ma non c’è dubbio che noi abbiamo tutti la responsabilità di lavorare perché in quel sito rimanga un progetto forte, ambizioso, nazionale, all’altezza di questi sei mesi strepitosi. Quindi, accanto al Comune di Milano, alla Regione Lombardia, ed a realtà anche nuove che si sono affacciate con alcune idee, penso all’Università degli studi di Milano o alle associazioni dell’impresa lombarda che hanno dimostrato di avere alcune idee, vorremmo costruire un progetto, tutti insieme, che sia per davvero all’altezza di questa storia”.


Martina conclude: “Io penso che quell’area debba avere una coerenza strettissima con il tema della conoscenza, dell’innovazione, della tecnologia, quindi ci sta la proposta dell’Università Statale di Milano, ci sta la proposta di un incubatore di tecnologie dell’impresa, purché ci sia un focus, un’identità chiara. Noi non possiamo fare un parco tecnologico generico, noi abbiamo il dovere di focalizzare i nostri sforzi su un tema di frontiera dove possiamo fare la differenza rispetto ad altri Paesi. Se ascoltate ad esempio i grandi operatori internazionali che lavorano su queste grandi piattaforme da sempre, la prima cosa che dicono è che ci vuole un’identità chiara.  Ci può stare ovviamente un’operazione multi servizi, purché ci sia al centro un cuore, uno scheletro, un’anima riconoscibile. Il titolo “Nutrire il pianeta energie per la vita” è di una modernità disarmante, per certi versi, quindi io sarei molto coerente con quello. Il Governo avrà assolutamente una parte fondamentale di questo lavoro”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it