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Letta: “Allarme per la democrazia, 17 giorni per evitare uno scenario da incubo”

"Oggi è possibile che il 43% di consensi dati al centrodestra si trasformi in un 70% di seggi in Parlamento"

Pubblicato:07-09-2022 11:28
Ultimo aggiornamento:07-09-2022 11:28

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ROMA – “Voglio lanciare un allarme per la democrazia italiana, peso le parole, non voglio usare parole a vanvera: abbiamo 17 giorni di campagna elettorale per cambiare completamente la storia del nostro Paese ed evitare che l’allarme per la democrazia italiana diventi realtà“, dichiara il segretario del Pd Enrico Letta in un discorso ai candidati dem.

Letta spiega che “il problema è oggettivo e riguarda ‘la torsione ipermaggioritaria della legge elettorale’. L’attuale legge, infatti, congiunta con la riduzione del numero dei parlamentari crea il rischio che venga stravolta nei fatti la nostra Costituzione, un rischio democratico che il nostro Paese non ha mai vissuto come lo sta vivendo in questo momento”.

In particolare, “oggi è possibile che il 43% di consensi dati al centrodestra si trasformi in un 70% di seggi in Parlamento. Vorrebbe dire che “la destra si eleggerebbe i giudici costituzionali come gli pare, i membri del Csm come gli pare… Vorrebbe dire uno stravolgimento totale del nostro sistema, uno scenario politico e democratico da incubo”. Questi, continua, “gli effetti della peggiore legge elettorale di sempre”.


E sottolinea: “Un più quattro per cento di voti dati a Calenda o dati a Conte e tolti al Pd oggi consentirebbero alla destra di superare il settanta per cento di rappresentanza parlamentare”. Ecco perché “per fermare la destra, per evitare questo rischio democrazia c’è solamente il voto per noi. In questi 17 giorni dobbiamo lottare perché ci sono 60 collegi uninominali che sono contendibili. In questi collegi uninominali una nostra vittoria può riportare la partita in una logica di contendibilità, viceversa se in quei collegi la crescita di Conte o di Calenda abbassa le nostre chance di vincere quel collegio non sono loro ma la destra a vincere. Un più 4% di voti a noi consentirebbe di tenere la destra sotto il 55 per cento e riportare la partita nella contendibilità”.

LETTA: VOTO A CALENDA E CONTE AIUTO A VITTORIA DELLA DESTRA

“Ci sono tre percezioni sbagliate che si stanno diffondendo nel paese”, prosegue il segretario del Pd Enrico Letta. “La prima: una vittoria annunciata della destra- aggiunge- e quindi di conseguenza un clima da liberi tutti. La destra ha già vinto, quindi a quel punto perché votare un partito che è più in grado di batterla di altri? Il rischio è che invece del voto utile ci sia il voto della leggerezza, della superficialità. Il voto per le liste di Calenda e Conte è oggettivamente, oggi, un aiuto alla vittoria della destra: uno vuol fare il governo con Meloni, l’altro ha il sostegno di Trump, l’abbiamo ascoltato ieri. Prima percezione sbagliata allora: ha già vinto la destra, è inutile combattere, tanto vale dare il voto con leggerezza e superficialità”.

“Seconda percezione sbagliata- continua Letta-: vinceranno, ma non governeranno, perché si squaglieranno subito dopo e a quel punto si rimescoleranno le carte in Parlamento. Sarà come una falsa partenza, ma poi tutto tornerà normale. Percezione sbagliatissima, perché con una vittoria larga della destra, le carte si rimescoleranno all’interno della destra. Tutti coloro che sono fuori dalla destra non avranno nessuna voce in capitolo”.

Infine, “terza percezione sbagliata: tanto l’Europa alla fine ci salva, tanto non ci possono far fallire, tanto comunque la sistemeranno loro. È una terza percezione sbagliatissima che mi ricorda molto quello che accadde in Gran Bretagna prima del voto sulla Brexit. Pensarono in questo modo e alla fine tanti non andarono a votare, perché non pensavano sarebbe stato così decisivo. Eppure quel voto, una volta dato, è rimasto per sempre, come è giusto che sia. Perché il voto in democrazia non può immaginare una cancellazione successiva. Una volta che hai votato quelle sono le conseguenze. Ecco quindi la terza percezione sbagliata: dopo non ci salverà qualcun altro, sta a noi oggi, nella campagna elettorale e nel voto, salvare noi stessi, salvare l’Italia”.

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