NEWS:

Violenza sulle donne, Valente: “Giudice riacquisti sua funzione di accertamento”

"Il giudice può avvalersi di consulenti ma secondo noi motivandolo e come richiesta di ausilio non di delega"

Pubblicato:06-09-2021 19:23
Ultimo aggiornamento:06-09-2021 19:32
Autore:

giustizia
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

Di Laura Monti

ROMA – “Nel civile si consuma la violenza più subdola, aggressiva e penetrante, la più dolorosa per le donne che sono già state in un percorso di violenza: il rischio di perdere i propri figli“. La senatrice Valeria Valente, presidente della Commissione Femminicidi, è intervenuta così nel corso del seminario di Pangea Onlus su Violenza domestica e assistita subita dai minori in merito alla questione dell’utilizzo della Pas nei processi per separazione.

Questo tipo di violenza viene esercitata dallo Stato– ha sottolineato la senatrice- che a quella donna dovrebbe tendere una mano tentando di proteggerla e metterla in sicurezza”.Il punto è che nei processi civili “la violenza non viene letta, non viene verbalizzata, registrata. Si parla di casi di conflitto, non violenza”.


Problema fondamentale è, per Valente, quello di “consulenti e figure professionali che intervengono nel procedimento giudiziario civile pur essendo privi di una preparazione adeguata e- ha sottolineato- molto spesso anche di consulenti che aderiscono consapevolmente a scuole di pensiero che- di fronte al rifiuto da parte del minore di vedere il padre- tendono a vedere la madre come colei che inculca nel minore questo rifiuto“. Tutto in nome del pricipio di bigenitorialità, che, però, per la senatrice “non sempre equivale al superiopre interesse del minore”.

Sul ruolo degli operatori nei processi civili, Valente è tornata dichiarando che “il giudice può avvalersi di consulenti ma secondo noi motivandolo e come richiesta di ausilio non di delega. Poi è il giudice che fa l’accertamento. Noi chiediamo con forza di ridare potere e funzione al giudice,- ha proseguito- che deve essere preparato e attrezzato e deve esercitare di più e meglio la propria funzione, anche nella verifica di accertamento della violenza”.

“Abbiamo guardato 1800 fascicoli- ha detto poi la senatrice- e abbiamo fatto un questionario per cercare di capire il livello di formazione su questo terreno di tutto il sistema giudiziario. La formazione specialistica è lontana. Nei tribunali civili siamo quasi all’anno zero e anche nei tribunali minorili. Non abbiamo quel raccordo tra civile e penale previsto dal codice rosso. Funziona poco e male. Pillon dice che le denunce di violenza sono false- ha concluso- ma allora mettiamo il giudice in condizioni di dirlo, limitiamo la delega al consulente e pretendiamo specializzazione sia del giudice sia del consulente”. 

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it