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VENEZIA – L’eventualità che sia necessaria una terza dose di vaccino contro il Covid preoccupa il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, se non altro per le questioni organizzative e le tempistiche. “Siamo molto preoccupati”, afferma Zaia oggi in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale a Marghera. L’auspicio è da un lato che se è necessario somministrare la terza dose lo si dica subito, per poter partire quanto prima, e dall’altro che si chiarisca se “si può fare contemporaneamente al vaccino anti influenzale, con chiamata unica a due braccia”. Questo, ovviamente, semplificherebbe molto l’organizzazione di questa nuova fase della campagna vaccinale.
L’idea di un obbligo di green pass per gli studenti non convince Zaia: il vulnus è che esiste un obbligo scolastico mentre la vaccinazione al momento non è obbligatoria. Mentre “il green pass per andare a scuola significa venire meno a obbligo scolastico e volontarietà della vaccinazione“, sostiene Zaia.
La lettera inviata al presidente del Consiglio Mario Draghi dal leader della Lega Matteo Salvini e dai presidenti di Regione della Lega nasce da “un confronto sereno”. Lo assicura il governatore del Veneto Luca Zaia, rispondendo ai giornalisti che fanno notare che i cinque punti su vaccini e green pass contenuti nella missiva portano una posizione sostanzialmente più vicina a quella del presidente del Veneto che a quella sostenuta nelle ultime settimane dalla Lega nazionale.
“I governatori hanno portato la loro esperienza e i cinque punti sono nel pensare e nell’operato di tutti noi“, assicura Zaia. I cinque punti parlano di green pass, “non esteso come quello francese ma dedicato a qualche categoria. Non lo troviamo fuori dalla storia e non sconvolge la vita all’80% dei cittadini veneti che aderiscono alla campagna vaccinale”. Ma sollevano anche qualche tema, come quello delle “categorie per cui bisognerebbe avere attenzione, ad esempio i non vaccinabili a cui nessuno riconosce il tampone gratuito”, continua Zaia. “Lì secondo me ci sono tutti i presupposti per l’esenzione dal ticket”. Ma i problemi riguardano anche i minorenni che fanno sport e che devono presentare il green pass per allenarsi. In Veneto solo il 60% di questi è al momento vaccinato e questo vuol dire che il restante 40% deve pagare un tampone probabilmente più volte a settimana.
Punto centrale della missiva è chiarire che “noi non siamo una forza che rivendica una posizione contro i vaccini”, ma “interpretiamo le esigenze della popolazione“, ribadisce Zaia, che punta ancora una volta il dito sulle fake news in circolazione e sull’esigenza di informare i cittadini.
“Nel 20% di veneti che ancora non ha aderito a campagna vaccinale c’è chi non può vaccinarsi, chi è contro questo vaccino, chi è no vax e chi ha paura di farlo. La paura è un sentimento che va rispettato ma va anche informato… Siamo davanti a un Governo che non informa i cittadini“, attacca Zaia. Altro punto è quello di un eventuale obbligo della vaccinazione, che non convince Zaia. L’obbligatorietà nasce nel momento in cui non c’è più condivisione del progetto”, e non è quindi un passaggio positivo. Ma nemmeno sembra necessario dato che “noi tranquillamente arriveremo all’80% della popolazione vaccinabile vaccinata”.
In questi giorni il leader della Lega Matteo Salvini torna ad avvicinarsi a Giorgia Meloni, puntando su un’alleanza di centrodestra che possa ambire a governare il Paese. Ma Fratelli d’Italia ha sempre dimostrato una certa freddezza nei confronti dell’autonomia, cavallo di battaglia della Lega nei territori ed in Veneto in particolare. La cosa non preoccupa però il presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
“In Veneto Fratelli d’Italia ha sostenuto il referendum sull’autonomia… Sono altri i partiti che non hanno sostenuto il referendum, ricordo gli appelli a non votare o addirittura a votare no”, afferma Zaia in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale a Marghera. “Se Fratelli d’Italia dovesse avversare l’autonomia screditerebbe la parte veneta di Fdi, ma anche quella lombarda perché poi anche lì è successa la stessa cosa” evidenzia poi Zaia, assicurando che i lavori sul tema non sono fermi: “anche in queste ore noi stiamo parlando con il ministro Gelmini”.
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