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Vaccini, Siani(Pd): “Presidi inascoltati, così famiglie disorientate”

ROMA - "I presidi in commissione ci hanno implorato di non cambiare nulla sui vaccini, infatti erano stati ascoltati. Poi

Pubblicato:06-09-2018 17:41
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:31
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ROMA – “I presidi in commissione ci hanno implorato di non cambiare nulla sui vaccini, infatti erano stati ascoltati. Poi durante la notte e’ successo qualcosa. Ma finche’ non arriva questo decreto, vale la legge Lorenzin. Un circolare non puo’ superare una legge, bisogna aspettare i tempi e le scuole stanno per ricominciare”. Lo spiega alla DIRE Paolo Siani, deputato Pd. Applicare la legge Lorenzin, dunque, “che gia’ prevede la caduta dell’obbligo tra due anni, quando avremo raggiunto un livello sufficiente di copertura vaccinale. Mi domando che fretta c’era di fare ora quest’emendamento. Ragioniamoci insieme, senza creare disagio a popolazione, presidi e medici”, conclude Siani.

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La nuova marcia indietro della maggioranza sui vaccini “e’ inspiegabile e disastrosa. Ieri si parlava di un ragionevole ritorno indietro dopo aver ascoltato il parere degli esperti nelle audizioni, che chiedevano in modo univoco di tenere l’obbligo per un altro anno o due: oggi all’improvviso la marcia indietro e il ritorno dell’autocertificazione che espone le famiglie ad un rischio”. Lo spiega alla DIRE Paolo Siani, deputato Pd.
“Spostare a marzo la presentazione della certificazione ufficiale- spiega il deputato- vuol dire praticamente togliere l’obbligo, visto che per quel periodo le scuole saranno praticamente finite. Come gia’ detto, l’obbligo in sanita’ non puo’ esistere, perche’ il medico deve fare un’alleanza terapeutica col paziente. Ma in questo caso l’obbligo serve per raggiungere un livello della copertura vaccinale sufficientemente alto. Ci stavamo riuscendo, questo consentirebbe poi di togliere l’obbligo tra qualche anno. Ma se ora spostiamo ancora la proroga- sottolinea- creiamo disorientamento”.
Quello stesso disorientamento che Siani avverte “anche da medico. E’ una marcia indietro che sinceramente non mi so spiegare. In medicina non ci puo’ essere un’autocertificazione, c’e’ bisogno del parere di un medico che mi dica se sto bene.
Anche chi vuole perdere qualche chilo e va in una banale palestra ha bisogno di un certificato medico, e da qualche anno serve anche per un elettrocardiogramma. L’autocertificazione era stata inserita in un precedente decreto per dare tempo alle famiglie di esibire il vero certificato, ma era transitoria e temporanea…”, conclude Siani.


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