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Tunisia, manifestazione davanti all’Ambasciata italiana: “Liberate Chamseddine”

ROMA - Circa cento persone hanno manifestato oggi davanti all'ambasciata d'Italia a Tunisi per chiedere la liberazione del pescatore Chamseddine

Pubblicato:06-09-2018 16:31
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:31
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ROMA – Circa cento persone hanno manifestato oggi davanti all’ambasciata d’Italia a Tunisi per chiedere la liberazione del pescatore Chamseddine Bourassine e di altri cinque uomini del suo equipaggio. Lo hanno confermato all’Agenzia Dire diverse persone presenti sul posto, tra cui l’analista politico e giornalista spagnolo Ricard Gonzalez. I sei sono accusati di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina dal tribunale di Agrigento.

“Chamseddine non aveva scelta. Alcuni dei giovani che ha soccorso stavano per morire, il motore dell’imbarcazione su cui viaggiavano era in panne. Voleva chiamare la Guardia costiera tunisina, ma i migranti hanno minacciato il suicidio quando lo hanno saputo”. Contattato in Tunisia dall’Agenzia ‘Dire’, parla Anis Souei, segretario generale dell’Associazione dei pescatori di Zarzis e amico di Chameseddine Bourassine, il pescatore tunisino detenuto dal 29 agosto ad Agrigento insieme all’equipaggio della sua barca con l’accusa di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina.


“Chamseddine era il primo a sconsigliare ai ragazzi di partire, dal 2013 abbiamo anche iniziato ad andare nelle scuole per mettere in guardia i giovani tunisini sui rischi della migrazione irregolare. E oggi è accusato di traffico di esseri umani… È veramente incredibile” aggiunge Souei.

Domani l’Associazione dei pescatori di Zarzis manifesterà insieme ad altre organizzazioni davanti all’ambasciata italiana a Tunisi per chiedere la liberazione dei sei marinai. “Insisteremo per il loro rilascio” dice Souei: “Sono accusati di atti che non hanno compiuto”. “Sono veramente stanco” aggiunge il segretario generale.

“Sua moglie, con cui Chamseddine ha tre figli, mi chiama più volte al giorno per chiedermi notizie. In carcere il mio amico non ha potuto comunicare con nessuno, neanche con il personale del consolato”. Secondo la ricostruzione dell’associazione La Terre Pour Tous, che promuove la manifestazione di domani, Chamseddine Bourassine e il suo equipaggio “avendo trovato un’imbarcazione in panne che trasportava 14 passeggeri hanno avvisato la Guardia costiera italiana, che li ha assicurati che se ne sarebbe occupata. Dopo ore, poiché non succedeva niente, i pescatori tunisini hanno preso la decisione di aiutare l’imbarcazione in pericolo, trainandola fino a una distanza di 24 miglia da Lampedusa, sapendo che la loro barca non poteva accogliere le 14 persone in pericolo perché questo avrebbe causato loro problemi con le autorità e contando sul soccorso da parte italiana”.

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