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Scuola, Usr Campania non pubblica le graduatorie: il caso del prof Messina

Sono state effettuate le immissioni in ruolo senza aspettare le graduatorie definitive

Pubblicato:06-09-2017 14:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:39

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ROMA – Gli esami non finiscono mai. E neanche i ricorsi. Lo sanno bene gli aspiranti docenti che hanno vinto le oltre 7.000 prove suppletive del concorso scuola 2016 ma che, per una serie di ritardi da parte di alcuni uffici scolastici regionali, rischiano di non poter ottenere la cattedra che gli spetta nell’anno scolastico 2017/18.

È la storia di Giovanni Messina, dottore di ricerca in Economia, Territorio e Sviluppo e Cultore della Materia Geografia all’università di Palermo, che, grazie al provvedimento cautelare del Consiglio di Stato sulla riapertura delle procedure concorsuali ai dottori di ricerca per l’equiparazione del titolo, partecipa, unico per la Sicilia, alle prove suppletive del concorso a cattedre 2016 nella classe di concorso in Geografia (A021).

Le prove si tengono a Napoli in Campania, sede organizzativa anche per i concorrenti siciliani. Giovanni Messina, dopo aver superato brillantemente le prove scritte di aprile 2017, viene confermato vincitore di concorso in seguito all’altrettanto brillante prova orale. Finora nulla di strano. Se non fosse che l’orale si è tenuto il 19 luglio, ben oltre il termine massimo del 30 giugno 2017 indicato dal Miur per l’espletamento dell’intera procedura. Scadenza scelta, non a caso, per consentire la formazione, l’approvazione e la pubblicazione delle graduatorie definitive, integrate con gli esiti delle prove suppletive, in tempo utile per le immissioni in ruolo previste tra agosto e settembre.


Passati i quindici giorni necessari alla trasmissione dei verbali della Commissione all’Usr, inizia l’attesa per la pubblicazione della graduatoria definitiva sul sito istituzionale.

Attesa vana, visto che l’Usr Sicilia, non avendo notizia dai colleghi campani, si vede costretto a convocare per l’immissione in ruolo attingendo dalla graduatoria pubblicata dopo la prima tornata di prove, da considerare quindi ‘provvisoria’. È questo, oltre al ritardo delle prove rispetto ai termini prescritti, il secondo punto critico della vicenda di Messina, che si vede scavalcato da docenti con punteggi inferiori al suo. Ed è a questo punto che il dottore decide di ricorrere alle vie legali, promuovendo con i suoi avvocati Simona Fell e Francesco Leone un ricorso al Tar Campania, che il 22 agosto emana un dispositivo cautelare dando ragione al ricorrente e obbligando l’Usr Campania a pubblicare le graduatorie entro il 31 agosto, il giorno prima dell’entrata in vigore dei contratti di ruolo.

Intanto, nonostante le richieste degli avvocati all’Usr Campania e all’Usp Napoli, negli uffici competenti viene affisso questo cartello: “Si comunica che l’utenza potrà accedere agli uffici unicamente dal giorno 12 settembre” per “consentire al personale dei singoli uffici di svolgere le operazioni propedeutiche all’avvio dell’anno scolastico”. Come a dire oltre al danno la beffa.

“Siamo in attesa di un’udienza il 13 settembre al Tar Campania in cui chiederemo la nomina di un commissario che possa sostituire l’amministrazione nello svolgimento dell’ultimo atto che è la pubblicazione della graduatoria definitiva- dichiara all’agenzia di stampa DIRE l’avvocato Fell-. La nostra controparte non si è costituita, non ha depositato nulla e gli uffici sono tutti chiusi. Se il Tar ci darà ragione, il commissario supplirà alle mancanze dell’amministrazione. E se il docente dovesse perdere l’anno scolastico chiederemo il risarcimento degli stipendi dell’intero anno, con un danno erariale piuttosto ingente. Noi abbiamo la certezza che Messina debba essere assunto- aggiunge- perché il suo punteggio è superiore a quello di molti docenti che verranno immessi in ruolo”.

E sulle responsabilità Fell non ha dubbi: “L’Usr Sicilia è responsabile solo indirettamente dell’ingiustizia che si sta configurando ai danni di Messina. Per procedere con le immissioni in ruolo si dovrebbero attendere i risultati delle prove suppletive, che non arrivano a causa dell’inadempienza nella pubblicazione delle graduatorie definitive da parte dell’Usr Campania“.

Il caso di Messina non è isolato e i ritardi non hanno interessato solo l’Usr Campania, anche se è proprio in questa regione che sembrano esserci stati i maggiori disagi (forse perché è qui che è stato accolto il maggior numero di ricorsi, ndr). Anche per le classi di concorso B020 e B021, sempre in Campania, alcuni docenti Itp che hanno superato le prove suppletive si sono visti scavalcare dai vincitori inseriti nella vecchia graduatoria con punteggi più bassi.

“In questa vicenda si cumulano due ritardi- sottolinea Fell-. Il ritardo dell’Italia nella ricezione delle disposizioni europee sui dottorati di ricerca, che l’Italia non riconosce come abilitanti. E il ritardo nello svolgimento delle prove suppletive indette in seguito ai ricorsi a cui hanno partecipato tra gli altri anche i diplomati Afam e gli Itp. Questi due ritardi- conclude- fanno perdere a Messina e agli altri che si trovano nella medesima condizione il diritto ad essere contrattualizzati“.

di Annalisa Ramundo, giornalista

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