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Egitto, Human rights watch: “Da Al Sisi luce verde sull’uso della tortura”

"L'impunità per l'uso sistematico della tortura ha lasciato i cittadini senza alcuna speranza di ottenere giustizia"

Pubblicato:06-09-2017 13:06
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:39

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ROMA – In Egitto, “il presidente Al-Sisi ha dato alla polizia e agli agenti della Sicurezza Nazionale la ‘luce verde’ per usare la tortura ogni volta che vogliono“. A dirlo è Joe Stork, vice-direttore per il Medio Oriente dell’Ong Human Rights Watch, commentando il report ‘Qui facciamo cose irragionevoli- Tortura e sicurezza nazionale nell’Egitto di Al-Sisi’, pubblicato oggi dall’ong per i diritti umani.

“L’impunità per l’uso sistematico della tortura ha lasciato i cittadini senza alcuna speranza di ottenere giustizia“, prosegue Stork. E per Human Rights Watch “la tortura generalizzata e sistematica da parte delle forze di sicurezza costituisce probabilmente un crimine contro l’umanità”.

Nel testo pubblicato on-line dall’organizzazione sono riportate le storie di venti persone che hanno subito trattamenti inumani e degradanti da parte della polizia regolare e degli apparati di sicurezza tra 2014 e 2016. Le tecniche di tortura su cui Human Rights Watch ha raccolto 19 testimonianze dirette includono percosse, scosse elettriche, posizioni dolorose e violenze sessuali. Dal colpo di stato del 2013, le autorità egiziane hanno probabilmente arrestato o incriminato almeno 60mila persone, stima Human Rights Watch, mentre centinaia sono state le vittime di sparizione forzata, e migliaia i civili giudicati in tribunali militari.


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