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Stadio della Roma, prima le opere pubbliche? No, ai trasporti ci penserà il Comune

“Sarà compito del Comune, in caso i lavori sulla Roma-Lido non siano terminati prima dell’inaugurazione del nuovo stadio, risolvere il problema del trasporto"

Pubblicato:06-08-2019 16:00
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:36

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ROMA – Le opere pubbliche, a partire dal potenziamento della Roma-Lido e della Fl1, vanno fatte. Ma intanto “sarà compito del Comune, in caso i lavori sulla Roma-Lido non siano terminati prima dell’inaugurazione del nuovo stadio, risolvere il problema del trasporto, con la predisposizione di una rete su gomma”, ovvero autobus e corsie preferenziali. Questo il contenuto della lettera contenente il parere di 7 pagine chiesto dai soggetti coinvolti nella vicenda stadio, ovvero Comune e Roma calcio, al Dipartimento regionale Urbanistica.

L’obiettivo della richiesta era avere chiarimenti sulla “contestualità” nella costruzione tra opere pubbliche e stadio contenuta nelle conclusioni della Conferenza dei servizi. Il verdetto sembra aprire alle richieste della Roma, che da sempre sostiene questa posizione, ai danni del Campidoglio che preme affinché resti uno stretto legame tra opere e stadio, sostenendo che “senza le prime non si può fare il secondo”.

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FASSINA: PARERE FA PREVALERE INTERESSE PRIVATO SU PUBBLICO

“Ancora una volta, a Roma, l’interesse privato prevale su quello pubblico. Due giorni dopo la grave esclusione del centro storico della Capitale dalle tutele del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale, dal Dipartimento Urbanistica della Regione Lazio arriva un altro colpo alla città: per il business park a Tor di Valle, efficacemente mascherato come Stadio della Roma, viene di fatto annullata la contestualità tra realizzazione del progetto e realizzazione delle infrastrutture per la mobilità necessarie a evitare le ‘conseguenze catastrofiche’ previste dall’analisi del Politecnico di Torino”.  Lo dichiara Stefano Fassina, consigliere di Sinistra per Roma e deputato LeU, in una nota.

“Secondo il parere della Regione Lazio- continua Fassina- in assenza delle infrastrutture a carico di James Pallotta, deve intervenire Roma Capitale, con decine e decine di milioni di soldi pubblici, per servizi Atac e corsie preferenziali. È incredibile e inaccettabile. Ma almeno fa chiarezza e conferma quanto denunciamo sin dall’inizio dell’ennesima speculazione: le infrastrutture di compensazione, come mille volte avvenuto a Roma, ricadranno sui cittadini oppure non si faranno con il previsto disastro sul traffico. Profitti per gli speculatori. Oneri per i romani”.

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GRANCIO: SORPRESA SU PARERE DI CONFERENZA SERVIZI

“Apprendo con stupore che la Presidente della Conferenza dei servizi sullo stadio di Tor di Valle, la dirigente della Regione Lazio Manuela Manetti, avrebbe emesso un parere con il quale autorizza a svincolare la realizzazione dell’impianto sportivo dalla contestualità con le opere infrastrutturali di trasporto pubblico ferroviario. In pratica il trasporto pubblico per raggiungere lo stadio andrebbe intanto messo a carico dei contribuenti, sollevando i promotori da qualsiasi onere e responsabilità. Se questo parere, che risulterebbe fra l’altro illegittimo, dovesse avere seguito, sappia già adesso la Presidente Manetti che non esiterei a denunciarla per corresponsabilità nel danno erariale alla Corte dei Conti e, con lei chiunque altro, in Regione o in Comune, dovesse dare seguito a questa ipotesi sciagurata”. Così Cristina Grancio, capogruppo del Misto in Assemblea capitolina.

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