NEWS:

VIDEO | Tunisia, 36 migranti abbandonati nel deserto al confine con la Libia: “Aiutateci”

Del gruppo fanno parte 21 uomini, 11 donne, una donna incinta e quattro bambini

Pubblicato:06-08-2019 09:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:36
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Un gruppo di 36 persone di cittadinanza ivoriana è stato trasferito dalla guardia nazionale tunisina in un’area militare al confine con la Libia, ed esposto a condizioni inumane e degradanti.

“Dateci la loro posizione, fateceli vedere, fate in modo che ci chiamino per dirci che sono al sicuro. Accoglieteli” è l’appello alle autorità locali consegnato alla Dire da Yasmine Accardo, attivista della rete LasciateCIEntrare, sentita stasera mentre si trovava nella località frontaliera di Ras Agedir insieme ad altri tre attivisti italiani.
Ieri la situazione del gruppo, poi confermata anche dall’Oim, era già stata denunciata in un video girato dagli stessi migranti e diffuso dal Forum tunisino per i diritti economici e sociali, una delle maggiori ong del Paese nordafricano.

“È il quattro agosto 2019 e il tre, alle dieci, dei tunisini ci hanno arrestato durante la preparazione della festa d’indipendenza del nostro Paese, la Costa d’Avorio. Ci hanno preso e ci hanno mandato nel deserto. Sanno che la Libia è un paese pericoloso, ma ci buttano in Libia” dice in francese l’autore del video, che mostra donne e bambini. Del gruppo farebbero parte 21 uomini, 11 donne, una donna incinta e quattro bambini.


“Ci hanno chiamato per dirci che erano in una situazione molto difficile, che erano stati presi e portati in un posto alla frontiera tra la Tunisia e la Libia, e che non potevano muoversi, perché sorvegliati dalla guardia nazionale tunisina- ha spiegato Accardo alla Dire- Temono di essere riportati in Libia. Per ore sono stati tenuti senz’acqua e costretti a bere acqua di mare, l’unica che avevano a disposizione. Uno di loro ha avuto una crisi epilettica, mentre la donna incinta ha iniziato a sanguinare, nella completa assenza di medici e soccorsi”.

“Siamo in contatto con due di queste persone, ma ormai soltanto con uno riusciamo a comunicare, perché ha un telefonino molto piccolo e la sua batteria resiste più a lungo- ha aggiunto Accardo- abbiamo passato tutta la notte di ieri a cercare la loro posizione e a chiedere informazioni alla Guardia nazionale, che però ha continuato a dirci che ci sbagliavamo, che non avevano nessun migrante. Al momento l’unica cosa che gli hanno dato è stata dell’acqua e tre pezzi di pane per ciascuno”.

Insieme ad altri attivisti di varie realtà, Accardo si trova in Tunisia da diversi giorni per una manifestazione del gruppo antirazzista ‘Europe Zarzis Afrique’.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it