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VIDEO | Parte a Roma Ankafrikindi, il festival delle eccellenze dell’Africa

E' in corso alla Città dell'altra Economia. Gode del supporto della Regione Lazio e di Lazio Innova, e del patrocinio del I municipio, nonché delle ambasciate di otto Paesi

Pubblicato:06-07-2019 16:03
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:29

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ROMA – I giovani della diaspora africana possono vivere delle loro capacità artistiche qui, in Italia? È per rispondere a questa domanda che è stato ideato dalla cooperativa Ankafrikindi, con un festival che si è aperto ieri a Roma, alla Città dell’altra economia.

Ankafrikindi è una realtà transnazionale fondata da attori, produttori, registi, artisti e intellettuali con l’obiettivo “di mettere in relazione le eccellenze di origine africana presenti in Italia con quelle in Europa e in Africa”, dice l’attrice e produttrice Balkissa Maiga, presidente della cooperativa.

Nata dalla fusione tra due parole del bambara e del moré, lingue di Mali e Burkina Faso, Ankafrikindi vuol dire “la nostra integrità africana”. Un neologismo creato perché, come spiega la presidente, “vogliamo diventare uno snodo per la condivisione e la cooperazione culturale e artistica tra le due sponde del Mediterraneo”.


Sottolinea Maiga: “La diaspora è ricca di arte e cultura: noi siamo ambasciatori di questa ricchezza che può produrre altra ricchezza”. E se da un lato è vero che l’Africa ha bisogno d’acqua e di gente che scava pozzi per trovarla, osserva Maiga da un altro lato “ci serve anche la luce, per illuminare il pensiero africano, utile al progresso dell’umanità”. Secondo la presidente, “gli artisti africani meritano di stare sulla scena mondiale”. E il mercato in Africa c’è: viene ricordata l’Africa Fashion week, che ha fruttato 13,5 miliardi di dollari per gli operatori della moda; poi l’industria cinematografica trainata dalla produzione nigeriana di Nollywood – che di recente ha attirato anche Netflix. E poi la musica, la letteratura, le arti figurative. Per sfruttare tutto il potenziale offerto dai settori della moda, dell’arte e dello spettacolo, però, “si deve creare un partenariato win-win, che possa produrre benefici reciproci, tra Africa ed Europa”. Un’alleanza che coinvolga tutti: intellettuali, imprenditori, istituzioni e investitori. “Per colmare il gap che ci separa dal resto del mondo servono collaborazioni sinergiche e, in questo- dice Maiga – Ankafrikindi rappresenta un primo passo, piccolo ma deciso”.

Tanti gli appuntamenti in programma nel cuore del quartiere Testaccio: incontri e dibattiti su temi come l’imprenditoria e il ruolo delle donne, concerti musicali, tra cui quello di Tartit, un gruppo tuareg del Mali. Quindi laboratori di danza, scultura, pittura e teatro, tenuti da esperti. Due cene multietniche ospitate dal ristorante ‘Africa’  daranno conto delle tradizioni culinarie africane. Il pubblico infine potrà visitare, negli spazi espositivi, le opere d’arte e i prodotti di artigianato tradizionale curati dalle realtà che hanno aderito al festival. Il progetto è stato sviluppato presso lo ‘Spazio attivo’ di Roma Casilina.

Gode del supporto della Regione Lazio e di Lazio Innova, e del patrocinio del Primo municipio, nonché delle ambasciate di otto Paesi: Mauritania, Mozambico, Mali, Niger, Senegal, Gabon e Costa d’Avorio presso la Fao. Sostegno anche da altre rappresentanze diplomatiche.

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