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Giustizia, Morrone: “Via correnti sinistra”. Anm insorge, Bonafede chiude caso: “Ha chiarito”

E' polemica per le frasi pronunciata dal sottosegretario alla Giustizia durante un incontro con i giovani magistrati

Pubblicato:06-07-2018 14:05
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:21
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ROMA – “Se posso permettermi un inciso come sottosegretario neo nominato, tutti quanti sapete che appartengo alla Lega, mi auguro che ci sia una forte imparzialità e che anche in magistratura siano sempre meno presenti le correnti, in particolare le correnti di sinistra e ci sia, invece, da parte vostra imparzialità”. E’ bufera per le parole pronunciate stamattina dal sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone durante un incontro con i giovani magistrati in tirocinio. L’occasione è stato l’evento intitolato “Ordinamento giudiziario e deontologia”, organizzato dalla sesta commissione del Csm e dalla Scuola superiore della Magistratura.

Indignazione e polemiche

Morrone ha tenuto un lungo discorso invitando i giovani magistrati a “dare alla legge un’anima” e ricordando loro la grande responsabilità a cui sono chiamati (ha anche citato le parole del giudice Livatino ucciso dalla mafia). Poi, però, in chiusura, ha fatto la postilla di cui sopra che ha suscitato indignazione e polemiche. Qualcuno nel Pd ne ha chiesto le dimissioni (accusando la Lega di voler trasformare l’Italia nell’Unghiera di Orban) e la stessa l’Anm è insorta, parlando di “parole inaccettabili“. Anche il segretario generale di Area Democratica per la Giustizia Maria Cristina Ornano è intervenuta parlando di “sconcerto” e accusando Morrone di “confusione tra ruolo politico e ruolo istituzionale”, grave a maggior ragione alla vigilia delle elezioni per il rinnovo del Csm.

Morrone frena: “Era opinione personale”

Dal canto suo, Morrone, più tardi ha aggiustato il tiro, dicendo che si trattava di un'”opinione personale” e definendola “un’uscita irruente e infelice“. Non ha però ritrattato nulla e anzi ha rivendicato la sua posizione politica.


Bonafede: “Ha chiarito”

A fine pomeriggio arriva l’intervento del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede: “Il sottosegretario Morrone ha già chiarito che quello di stamattina era un giudizio politico espresso in un luogo in cui non dovrebbero entrare le opinioni personali”, dice. E ribadisce la “apertura al dialogo nei confronti di tutti”, affermando che per lui “l’associazionismo dei magistrati” è “una buona cosa, se non porta alle storture del correntismo”.

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Tutte le dichiarazioni:

ANM: DA MORRONE PAROLE GRAVI E INACCETTABILI

“Stamane il sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone, nel corso di un incontro di formazione organizzato dal Csm per i magistrati in tirocinio, ha pubblicamente auspicato che la magistratura si liberi dalle correnti, in particolare di quelle di sinistra. Per la Giunta Esecutiva Centrale dell’Associazione Nazionale Magistrati, si tratta di dichiarazioni gravi e inaccettabili sia perchè rese in una sede istituzionale e in un contesto di formazione di giovani magistrati, la cui reazione è stata di sconcerto, sia perchè provenienti da un rappresentante del Governo invitato all’incontro nella sua veste istituzionale”.

L’Associazione nazionale magistrati, prosegue, “stigmatizza il contenuto di tali gravissime affermazioni e ribadisce il ruolo fondamentale di tutti i gruppi associativi all’interno della magistratura, in quanto garanzia di pluralismo culturale e democrazia interna”.

ORNANO (AREA DEMOCRATICA): CSM INTERVENGA

“Apprendiamo con grave sconcerto che durante l’incontro di formazione per i m.o.t. (magistrati ordinari in tirocinio) il sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone, al termine degli indirizzi di saluto, ha concluso il suo intervento augurandosi che, per il futuro, la magistratura possa liberarsi delle correnti ‘soprattutto quelle di sinistra’” afferma in una nota Maria Cristina Ornano, segretario generale di Area Democratica per la Giustizia, e prosegue: “Si tratta di un’affermazione gravissima che non solo porta un attacco indebito all’associazionismo giudiziario ed al pluralismo, ma costituisce un’inammissibile confusione tra ruolo politico e ruolo istituzionale. Fatto ancor più grave perché avvenuto a due giorni dal voto, mentre è in corso la campagna elettorale per il rinnovo del Csm, con un chiaro intento propagandistico”.

Adesso “ci attendiamo un immediato intervento del Consiglio Superiore della Magistratura e di tutta la magistratura associata a difesa dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura e del suo pluralismo, contro uno degli attacchi più gravi della storia repubblicana verso l’associazionismo giudiziario” chiude Ornano.

LEGNINI: PAROLE MORRONE NÈ CONDIVISE NÈ ACCETTATE

Le parole del sottosegretario della Lega Jacopo Morrone “non possono essere nè condivise nè accettate. La libertà di associazione è riconosciuta dalla Costituzione a tutti i cittadini e ovviamente anche ai magistrati”. Lo dice il vice presidente del Csm Giovanni Legnini. “L’associazionismo costituisce linfa vitale e il pluralismo associativo un valore prezioso per la magistratura e per il suo organo di governo autonomo. Altro è la deriva correntizia, che abbiamo tentato di contrastare e che io stesso ho più volte avuto modo di criticare. La critica alle correnti, però, non può mai spingersi fino a negare il valore dell’associazionismo, e tantomeno può essere indirizzata verso questa o quella corrente. Altrettanto inoppurtuna è la sede e la platea di giovanissimi magistrati in cui i si è scelto di formulare simili esternazioni, tanto più perché a ridosso della consultazione elettorale per il rinnovo del Csm. Ho già informato il ministro della Giustizia con una nota sollecitandolo a prendere posizione su quanto accaduto”, conclude.

MORRONE: USCITA INFELICE RISPETTO A CONTESTO, MA RIVENDICO POSIZIONE POLITICA

“In magistratura non ci sono correnti migliori di altre. E le mie parole pronunciate questa mattina al Csm sono una opinione personale che non rappresenta la posizione del Ministro. In questo senso ho avuto un’uscita irruente e infelice rispetto al contesto e alla rappresentanza. Rivendico comunque la posizione politica, la Lega ha sempre criticato le correnti in magistratura perché portano alle storture che sono emerse e a più riprese denunciate in diversi anni. Non era mia intenzione sostituirmi al ministro di cui stimo e rispetto la posizione. Così come rispetto la stragrande maggioranza della magistratura che porta avanti la propria missione con abnegazione e imparzialità”. Così il sottosegretario alla giustizia Jacopo Morrone.

MORANI (PD): MORRONE SI DIMETTA, LEGA CI VUOLE RIDURRE COME UNGHERIA DI ORBAN

“Il sottosegretario Morrone della Lega deve dimettersi immediatamente. Non si è mai vista una interferenza così grave e prepotente del governo sulla Magistratura. Intervengano immediatamente Giuseppe Conte e Alfonso Bonafede per mettere fine a questa vergogna”, scrive su twitter Alessia Morani, deputata Pd.

“NON E’ GAFFE O SCIVOLONE”

“Sono dichiarazioni inaccettabili quelle del sottosegretario Morrone che non vanno assolutamente derubricate a gaffe o scivoloni comunicativi: la Lega mostra il suo vero volto autoritario e illiberale. C’è un disegno preciso che punta a ridurci come l’Ungheria di Orbán, o peggio la Romania di Ceausescu, dove anche la stampa libera è messa al bando: un percorso di eliminazione di qualunque dissenso che parte da Saviano e arriva alla magistratura”. Morrone, torna a ripetere Morani, “dovrebbe dimettersi, non è persona che può rappresentare le istituzioni perché mina a destabilizzarne la democrazia interna. Aspettiamo un intervento del presidente Conte e del ministro Bonafede: se esistono, lo devono dimostrare adesso, prendendo subito le distanze dalle parole gravissime del sottosegretario”.

ERMINI (PD): TOPPA MORRONE PEGGIO DEL BUCO, SI DIMETTA

“La toppa di Morrone per le sue incredibili dichiarazioni è peggio del buco. Dopo le sue precisazioni le dimissioni diventano un gesto inevitabile”. Lo dichiara David Ermini, capogruppo Pd in Commissione Giustizia della Camera, a proposito delle parole del sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone sulla magistratura. “La giustificazione di parlare a titolo personale– spiega- già di per sé ridicola, diventa quasi provocatoria considerato che la seda scelta da Morrone per le sue esternazioni è stata il Csm. Morrone ha dimostrato di non possedere l’imparzialità minima per ricoprire una carica così delicata e di essere inadeguato al ruolo. Auspichiamo dunque che tragga da solo le necessarie conclusioni rispetto a questo episodio e si dimetta”, conclude.

FIANO: DA LEGA ATTACCO A MAGISTRATURA, COME MAI?

“Il sottosegretario Morrone chiede alla magistratura si ‘liberarsi delle correnti di sinistra’. Quasi come il suo capo Matteo Salvini che accusa la Cassazione di sentenze politiche. C’è un attacco forsennato della Lega all’indipendenza della magistratura. Chissà come mai?”. Lo scrive su Twitter Emanuele Fiano, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, a proposito delle dichiarazioni del sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone sulla magistratura.

BONAFEDE: MORRONE HA CHIARITO, AVANTI CON DIALOGO

“Prendo atto che il sottosegretario Jacopo Morrone ha già chiarito che quello di stamattina era un giudizio politico espresso in un luogo in cui non dovrebbero entrare le opinioni personali. Come già detto in altre occasioni, ritengo l’associazionismo dei magistrati una buona cosa, se non porta alle storture del correntismo. Tutti gli operatori del mondo della Giustizia hanno ormai ben compreso l’imparzialità del mio operato e del Governo, nell’ambito dei principi costituzionali, ma, soprattutto, l’inequivocabile apertura al dialogo nei confronti di tutti. Quanto avvenuto stamattina non deve compromettere il dialogo che il Ministero ha già avviato e che abbiamo tutta l’intenzione di portare avanti con determinazione”, così il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede in merito alle dichiarazioni del sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone.


IL DISCORSO DI MORRONE, CHE CITA LIVATINO

Prima di quella postilla tanto discussa, il sottosegretario Jacopo Morrone aveva citato anche alcune frasi del giudice Rosario Livatino, ucciso dalla mafia nel 1990, nel corso del suo discorso per i giovani magistrati: “Livatino afferma che i magistrati ‘devono, nel momento del decidere, dimettere ogni vanità e soprattutto ogni superbia– aveva detto Morrone- devono avvertire tutto il peso del potere affidato alle loro mani, peso tanto più grande perché il potere è esercitato in libertà ed autonomia’ e poi che ‘compito del magistrato non deve quindi essere solo quello di rendere concreto nei casi di specie il comando astratto della legge ma anche di dare alla legge un’anima, tenendo sempre presente che la legge è un mezzo e non un fine’. Sono riflessioni queste che ben rappresentano il tema importantissimo di questo incontro”.

“Quella del magistrato- aggiunge Morrone- è una professione impegnativa con responsabilità di cui si deve avere consapevolezza. L’amministrazione della giustizia è compito arduo e difficile: quello di rendere un servizio fondamentale alla comunità, contribuendo ad efficientare un sistema giudiziario che deve essere sempre più all’altezza dei bisogni e delle aspettative della società”.

“Come magistrati- ha detto ancora- sarete chiamati a risolvere conflitti, a perseguire i rei, a giudicare sulle vicenda e sulla vita di molte persone. Per questo la competenza, il senso di responsabilità, la tutela dei diritti ma soprattutto la garanzia di giustizia dovranno essere i vostri principi guida. Dovrete essere ma anche apparire giusti, cioè terzi e indipendenti. L’etica e la deontologia costituiscono quindi una componente essenziale della vostra professione, insieme a competenza, indipendenza e imparzialità, ma anche molto coraggio e umiltà”.

Rivolgendo infine un augurio di buon lavoro, Morrone ha ricordato che ai magistrati “è affidata la tutela dei diritti e la garanzia di giustizia, senza la quale non c’è dignità della persona, non c’è uguaglianza, non c’è democrazia, non c’è libertà”.

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