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BOLOGNA – Nuova contestazione dei collettivi questa mattina contro il G7 ambiente a Bologna. Avevano annunciato che sarebbero stati “imprevedibili”, e in effetti la loro contestazione per la presenza, in Università a Bologna, del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, è stata molto particolare. Gli attivisti del collettivo Hobo hanno accolto Galletti scaricando in Rettorato “60 chili di letame” proprio davanti alla porta che conduce al Rettorato e alle segreterie degli studenti, che comunque sono rimaste accessibili (bisogna però citofonare agli uscieri). Il tutto, sotto gli occhi del viavai di studenti e anche di qualche turista. Il gesto, scrivono gli studenti, è servito a “restituire una piccola parte della m… che quotidianamente buttate addosso alle nostre vite”. Il letame è stato ammucchiato da una parte ma per ora resta ancora lì sul pavimento. E l’odore si sente. Sul posto, anche la Digos. “In questi giorni Bologna è sottoposta all’invasione di pericolosi criminali- scrive Hobo, che sui social pubblica foto e video del blitz- sono pochi ma estremamente efferati, si fanno chiamare G7. Il Pd ha messo l’intera città al servizio degli invasori, con concerti, cene di gala, hotel di lusso, passerelle e sfilate retoriche”. Oggi però, rivendica il collettivo, che attacca il rettore Francesco Ubertini e il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, “il loro red carpet è stato cosparso di quella merda che ogni giorno producono“.
Si è risolta invece senza incidenti, almeno per il momento, l’annunciata contestazione del Cua (Collettivo universitario autonomo) nei confronti del ministro Galletti, ospite di un incontro di contorno del G7 Ambiente nel complesso universitario di San Giovanni in Monte. Una quindicina di attivisti del collettivo si sono portati nella piazzetta tra via Farini e via Santo Stefano, srotolando uno striscione con la scritta “Galletti ministro devastatore dell’Ambiente in Università: insostenibile”, e attaccando su un muro altri due cartelli con frasi contro il ministro. Dopo circa mezz’ora i ragazzi hanno lasciato la piazza e si sono diretti verso la zona universitaria.
di Andrea Mari, Andrea Sangermano e Maurizio Papa
Più che in contestazioni e proteste “veicolerei queste energie nel fare delle proposte“, che è “sempre il modo migliore e più costruttivo”. A dirlo è il rettore dell’Alma Mater di Bologna, Francesco Ubertini, che liquida così il blitz di questa mattina in Ateneo da parte del collettivo Hobo (ha sparso del letame in Rettorato) e la manifestazione del Cua in San Giovanni in Monte. “Speriamo che non ci siano altri episodi andando avanti- si augura il rettore- le cose vanno contestualizzate, io non ravviso elementi nelle discussioni che facciamo e che faremo nei prossimi giorni che possano dare adito a proteste. Si sta riflettendo su come i vari attori possono contribuire a temi così delicati, da punti di vista diversi”. In questo senso, manda a dire Ubertini, “tutte le opinioni e i contributi sono utili. Se qualcuno ha delle proposte da fare, è bene che le faccia. Veicolerei queste energie nel fare delle proposte”, che secondo il rettore è “sempre il modo migliore e più costruttivo”.
Ubertini parla a margine del convegno di questa mattina in aula Prodi, nel complesso di San Giovanni in Monte, organizzato nell’ambito del G7 Ambiente sul ruolo delle Università nella sostenibilità ambientale. “La possibilità di avere una settimana di eventi, nei quali vari attori riflettono su temi così importanti in modo aperto a opinioni diversi, credo che sia un valore- afferma il rettore- non ravviso elementi su cui innestare delle polemiche. Però evidentemente non tutti la pensano come me”. Eppure, sottolinea Ubertini, a tutti è data la “possibilità di organizzare eventi in cui discutere di questi temi e portare un contributo costruttivo. Questo sarebbe il modo migliore per contribuire allo sviluppo della società su un tema così delicato come quello della sostenibilità”.
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