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Nidi gratis per tutti a Bologna, “con 66 milioni si fa”

Proposta al Comune del gruppo Liber Paradisus: "Investimento sulla natalità e sul ritorno delle donne al lavoro"

Pubblicato:06-05-2023 13:38
Ultimo aggiornamento:06-05-2023 16:54

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BOLOGNA- Venti milioni di euro per azzerare le tariffe, altri 46 per garantire l’accesso di tutti i bambini di Bologna agli asili nido. A fare i conti è il Movimento Liber Paradisus, che nasce dall’incontro di alcuni amici (Carmelo Bonaccorso, Silvia Colotti, Fabio Piancastelli e Daniela Venanzi), con percorsi professionali differenti, che hanno deciso di dedicare parte del proprio tempo libero a stimolare il dibattito pubblico con proposte “in nessun modo riconducibili” alle organizzazioni in cui operano. Liber Paradisus, che richiama il celebre atto con cui il Comune di Bologna liberò gli schiavi (“in realtà un riscatto con soldi pubblici presso i rispettivi padroni- dice uno dei promotori, Fabio Piancastelli- per generare un effetto moltiplicatore: 6 mila schiavi diventarono così contribuenti a tutti gli effetti del Comune”) ha messo a punto una proposta per garantire la possibilità a tutte le famiglie di accedere ai servizi per la prima infanzia. L’auspicio è di avanzarla quanto prima all’assessore alla scuola Daniele Ara.

LIBER PARADISUS: INVESTIRE SULL’INFANZIA E’ SPESA PUBBLICA EFFICIENTE


“Da un punto di vista economico-finanziario, molti studi sostengono che investire nell’educazione della prima infanzia è tra le forme più efficienti di spesa pubblica e che la spesa per l’educazione e la cura della prima infanzia è un investimento in capitale umano ad alto rendimento, con ritorni più elevati rispetto ad investimenti in fasi successive dell’educazione del bambino“, sostiene il movimento. E perché non sperimentare proprio a Bologna, che in Emilia-Romagna ha il livello di copertura più alto, con il 40,7% contro il 34,7 della media regionale? “Dato il contesto nazionale, questo salto culturale, e viene quasi da dire anche logico, non può che essere promosso in prima battuta all’interno dei contesti socio-economico-politici più avanzati: in tale prospettiva Bologna può proporsi come vero e proprio laboratorio”, sostengono i promotori di “Liber Paradisus”.

A BOLOGNA 3.500 POSTI, COPERTURA AL 41% SU 8.600 BAMBINI


Bologna negli ultimi anni può contare su circa 3.500 posti nei nidi comunali e nei nidi convenzionati, per un tasso di copertura di circa il 41%, data una popolazione di riferimento 0-2 di circa 8.600 bambini.


Le liste di attesa viaggiano in media intorno ai 700 bambini, numero che si riduce in corso di anno. “Questo significa che meno del 50% delle famiglie fa richiesta di usufruire del nido. Il dato non può però essere letto nell’ottica di minimizzare il problema”, prosegue lo studio di “Liber Paradisus”, anticipato alla Dire. “Se solo il 50% delle famiglie si rivolge al sistema dei nidi, significa che l’altra metà è in qualche modo costretta a trovare un’altra soluzione”. Di qui, la proposta di rendere il servizio gratuito. Il primo step prevede un azzeramento delle tariffe del nido: ad oggi le entrate per il Comune di Bologna ammontano a circa 3 milioni di euro all’anno e nell’ambito dei nidi convenzionati si stima una spesa a carico delle famiglie di circa 8,5 milioni.

“PRIMO PASSO ZERO LISTE D’ATTESA, GRATIS PER TUTTI IN 10 ANNI”


Contestualmente dovrebbe esserci un azzeramento delle liste di attesa. Il secondo step punta ad “affermare un diritto legale ai servizi per la prima infanzia, indipendentemente dallo stato di occupazione dei genitori, dalla loro situazione socioeconomica o dal loro stato civile, prevedendo in un arco temporale almeno decennale di arrivare ad una copertura integrale della necessità educativa”.

L’investimento iniziale sarebbe di circa 21 milioni per creare i nuovi nidi, somma che potrebbe trovare copertura in prima battuta nei fondi del Pnrr attualmente non spesi (il bando da 2,4 miliardi per gli asili nido e 600 milioni per la scuola dell’infanzia, evidenzia “Liber Paradisus”, sembra infatti presentare dei residui che potrebbero essere riallocati a fronte di progetti concreti e innovativi). “In alternativa si potrebbe procedere mediante finanza di progetto, in modo tale da non pesare sul bilancio del comunale. Le maggiori spese correnti annuali sono stimate in circa 20 milioni di euro: oltre all’azzeramento delle tariffe attuali, abbiamo altri 8 milioni per pagare i 700 posti in più per azzerare le liste di attesa”, è il calcolo. Il primo step, secondo gli estensori della proposta, rappresenta dunque qualcosa di sostenibile per il bilancio del Comune di Bologna che “presenta ormai da anni avanzi di amministrazione disponibili di decine di milioni di euro”.

“COPERTURA INTEGRALE CON 46 MILIONI TRA PRIVATI, REGIONE E STATO”

Dunque, “per garantire la copertura integrale sarebbero poi necessari ulteriori 46 milioni di euro, obiettivo a cui ci si potrebbe avvicinare in maniera graduale, anche con il contributo di Regione e Stato centrale”. Infine, le principali imprese del territorio potrebbero fornire un “contributo stabile alle spese correnti derivanti dall’ampliamento del sistema educativo territoriale”.

Il primo step (azzeramento liste di attesa e tariffe) è sostenibile dalle casse comunali. Il secondo step (copertura integrale) “non è ovviamente alla portata del solo Comune- riconosce Liber Paradisus– e ad oggi il Pnrr non finanzia spese correnti. È quindi necessario un piano, che sarà per forza di cose progressivo, con il contributo di altri enti, Regione e Stato in primis, ma anche imprese del territorio (500 mila euro per le prime 20 imprese di Bologna sarebbero già 10 milioni) e fondazioni (Fondazione Carisbo ha chiuso il bilancio 2022 con un avanzo di esercizio di 22 milioni)”.

PIANCASTELLI: DATI NATALITA’ DRAMMATICI, INTERVENIRE COME IN SANITA’

Fabio Piancastelli (Liber Paradisus)

Ma perché il nido gratis per tutti, anche per chi può permetterselo? Lo spiega alla Dire Fabio Piancastelli, portavoce di un gruppo di professionisti, riuniti sotto la sigla Liber Paradisus, che intende sottoporre uno studio di fattibilità all’assessore alla scuola di Palazzo D’Accursio, Daniele Ara. Si tratta per i promotori di combinare Pnrr e risorse private per tentare a Bologna un’esperienza pilota che inverta il trend demografico e favorisca il ritorno delle donne al lavoro dopo la maternità. “Alla luce della crisi demografica, lo strumento più indicato per incentivare la natalità rimane il nido ad accesso universale e gratuito, anche per i ‘ricchi’”, dice Piancastelli.

“La situazione è talmente drammatica che il nido non può essere vissuto come un servizio, ma come un diritto dei bambini e delle famiglie e in quanto tale universale e gratuito. Come la sanità”. Liber Paradisus intende ragionare col Comune sul fatto che “in questo modo il pubblico connota in maniera esplicitamente positiva la scelta della generazione mostrando che la collettività se ne fa carico. Inoltre attraverso il sistema dei nidi il pubblico incentiva il lavoro femminile. Alla fine ad oggi- sottolinea Piancastelli- sono sempre le donne a trovarsi più spesso davanti al dilemma fra lavoro di cura e lavoro professionale”. Inoltre- conclude il portavoce di Liber Paradisus- “si creerebbero posti di lavoro nel settore educativo, con l’effetto moltiplicatore conseguente”.

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