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Codeway alla Fiera di Roma dal 18 al 20 maggio, Sereni: “Chiamati a fare di più”

La presentazione con una conferenza stampa oggi in Farnesina

Pubblicato:06-05-2022 16:40
Ultimo aggiornamento:06-05-2022 16:40
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ROMA – Facilitare l’integrazione delle piccole e medie imprese e di tutto il settore profit italiano nel sistema della cooperazione internazionale allo sviluppo per poter riuscire a “fare ancora di più” nel contesto odierno, pressato da almeno due grandi crisi: quella della pandemia di Covid-19 e quella del conflitto in Ucraina. È uno degli imperativi che muove Codeway – Cooperation Development Expo, appuntamento fieristico del settore che si terrà presso Fiera di Roma dal 18 al 20 maggio, presentato oggi con una conferenza stampa in Farnesina.

Codeway è organizzato da Fiera Roma con il supporto di Regione Lazio, Camera di commercio di Roma e Unioncamere Lazio, e gode del patrocinio della Farnesina, del ministero della Transizione ecologica, di Aics, Cassa depositi e prestiti (Cdp), Simest, Anci, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, della partnership scientifica di The European House Ambrosetti e Enel Foundation.

SERENI: “CRISI SI SOMMANO, CHIAMATI A FARE DI PIÙ

“Fare di più” alla luce della “congiuntura fra gli effetti della pandemia di Covid-19 e dell’invasione russa dell’Ucraina, che ci spingono a fare previsioni non ottimistiche rispetto al numero di persone che rischia di cadere in povertà o in una condizione di insicurezza alimentare”. E’ l’obbligo a cui è chiamata la cooperazione allo sviluppo italiana secondo la vice ministra degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Marina Sereni, intervenuta sul tema nel corso della conferenza stampa.


Sereni ha ribadito l’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, che “ci spinge, negli otto anni che mancano alla sua attuazione, a intensificare lo sforzo per far funzionare meglio il sistema della cooperazione”. Secondo la dirigente della Farnesina è fondamentale in quest’ottica lavorare per una piena integrazione del settore profit.

“Fra i processi più importanti e necessari su cui investire risorse in ci sono quelli rivolti alla creazione di strumenti per la buona occupazione e per l’imprenditorialità nei Paesi a più basso reddito”, ha affermato Sereni. In questo senso, ha sottolineato la vice ministra, “Codeway ha un ruolo centrale in quanto contenitore utile a stimolare il protagonismo del settore privato”.

Sereni ha anche ricordato che nel contesto dell’ultima legge di bilancio è stata inserita “una modifica all’articolo 27 della legge 125, norma quadro sulla cooperazione allo sviluppo, che mira a rendere più semplice e praticabile il percorso per il profit”.

MAESTRIPIERI (AICS): “PROFIT CENTRALE PER CRESCERE

Un appuntamento “fondamentale per fare il punto su quanto è stato fatto finora rispetto al coinvolgimento del settore privato nella cooperazione internazionale allo sviluppo e in modo particolare per confrontarci sull’esito dei nostri tre bandi profit realizzati finora”. Così il direttore dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) Luca Maestripieri sull’evento Codeway.

“Con i bandi profit abbiamo finanziato 46 iniziative con 5,5 milioni di euro”, ha detto il direttore in riferimento a risorse messe a disposizione dall’agenzia a partire dal 2017. “È necessario fare maggiore comunicazione su questo, anche per poter capire da dove proseguire”. L’ottica, ha spiegato Maestripieri, è quella di “superare lo strumento del bando per coinvolgere il mondo privato” come testimoniato anche “dai nostri Cooperazione lab”, iniziativa nata per facilitare la comunicazione fra i vari stakeholder, e “da uno studio che Aics ha commissionato al Forum The European House – Ambrosetti che vuole proprio esaminare come l’agenzia ha coinvolto il profit, comparando le nostra modalità con quelle di altre agenzie per lo cooperazione allo sviluppo”.

BOCCALI (CODEWAY): “PMI CHIAVE PER DARE LUCE A SETTORE

Codeway – Cooperation Development Expo opera nel contesto stabilito dalla Legge 125 del 2014, la norma quadro per la cooperazione internazionale allo sviluppo. Dalle persone che animano questo comparto sentiamo spesso dire che nell’attuazione di questa legge ci sono luci ma anche ombre: uno dei nostri obiettivi è far sì che le seconde siano sempre meno”. Così Vladimiro Boccali, coordinatore dell’iniziativa.

Boccali ha poi spiegato quali sono le prospettive della manifestazione: “Stiamo organizzando eventi triennali, quindi sull’orizzonte 2022-2024, perché per consolidare i progetti servono tempi più lunghi. Ovviamente rimoduliamo sempre le nostre modalità e i nostri focus alla luce di quello che succede nel mondo, come la pandemia di Covid-19 e il conflitto in Ucraina”.

Orizzonte di riferimento, il coinvolgimento delle piccole e medie imprese italiane. “Continuiamo a lavorare sul modello pubblico-privato e sulla partecipazione delle aziende del nostro Paese e penso che possiamo riuscire a incrementare il numero di soggetti privati che partecipano ai progetti di cooperazione”, ha detto il coordinatore.

COLAMINÈ (DGCS): “VARI ATTORI PARLINO UN’UNICA LINGUA

“Un evento come Codeway – Cooperation Development Expo, con la sua formula fieristica, è il più indicato per facilitare l’interazione e per unificare i linguaggi di soggetti della cooperazione internazionale allo sviluppo che a volte dimostrano di essere diversi, come le organizzazioni della società civili e le imprese”. Così Roberto Colaminè, vice direttore generale della Direzione Generale per la cooperazione allo sviluppo (Dgcs) della Farnesina, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa.

Parlando del coinvolgimento del mondo profit nella cooperazione, punto centrale della manifestazione, Colaminè ha detto che “i dati della Banca Mondiale che indicano che le rimesse dei migranti sono arrivate a essere fino a tre volte superiori agli aiuti pubblici allo sviluppo ci fa capire che questi ultimi sono importanti e ambiziosi me limitati, e che devono fungere da catalizzatori nell’interazione fra soggetti diversi”. Tre le componenti chiamate in causa da Colaminè: “La solidarietà della società civile, l’impegno delle istituzioni e il coinvolgimento di piccole e medie imprese e distretti produttivi locali”

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