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Appalti truccati nel Barese, indagati cinque dipendenti comunali

"Un articolato sistema di frode": un'impresa campana si sarebbe aggiudicata appalti illeciti per 120 milioni di euro nei comuni di Conversano e Monopoli

Pubblicato:06-05-2022 12:56
Ultimo aggiornamento:06-05-2022 13:00
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guardia di finanza rimini
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BARI – I finanzieri del comando provinciale di Bari hanno notificato, un avviso di conclusione delle indagini preliminari a otto persone, di cui cinque dipendenti comunali e tre responsabili aziendali, indagati a vario titolo per turbata libertà degli incanti e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale. Le indagini, coordinate dalla procura di Bari, sono iniziate 4 anni fa e hanno permesso di ricostruire “un articolato sistema di frode” secondo cui un’impresa campana, attiva nel settore della raccolta e gestione dei rifiuti solidi urbani, si sarebbe aggiudicata appalti illeciti per 120 milioni di euro nei comuni di Conversano e Monopoli, nel Barese.

Secondo gli investigatori, l’amministratore unico della società appaltante e due stretti collaboratori avrebbero truccato la procedura di gara indetta dal Comune di Monopoli, capofila dell’area di raccolta ottimale (Aro) 8 di Bari, relativa all’affidamento del servizio di raccolta e trasporto rifiuti sui territori di quattro comuni (Monopoli, Conversano, Polignano a Mare, Mola di Bari) con “collusioni con diversi pubblici ufficiali” che avrebbero omesso “intenzionalmente, nelle fasi dei controlli d’ufficio e delle verifiche utili alla stipula dei contratti esecutivi con le stazioni appaltanti interessate, di segnalare la sussistenza di una serie di esposizioni debitorie con il fisco e con gli enti previdenziali a carico della società affidataria” evitandone l’esclusione dalla gara.

I responsabili unici dei procedimenti dei comuni di Monopoli e Conversano, in concorso con i rispettivi direttori esecutivi del contratto d’appalto “pur essendo a conoscenza delle irregolarità fiscali e contributive per oltre 4 milioni di euro”, accertate consultando la banca dati Durc on line e una segnalazione dell’Agenzia delle Entrate inviata agli enti pubblici interessati, avrebbero attestato la regolarità dei requisiti di legge previsti dal codice dei contratti pubblici.


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