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Cultura, l’ambasciatore Battocchi: “Italia e Cile, quanta poesia”

Il diplomatico: "Possibilità di cooperazione enormi, dal cinema alla pizzica"

Pubblicato:06-05-2022 12:32
Ultimo aggiornamento:06-05-2022 13:18

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ROMA – Un film ipnotico e bellissimo, con le scogliere della Liguria e il deserto di Atacama metafora di un legame profondo, fatto di storia, cultura e creatività: l’ambasciatore italiano in Cile, Mauro Battocchi, descrive in questi termini ‘Vera de Verdad‘, ‘Io sono Vera’, del regista Beniamino Catena, arrivato nelle sale cinematografiche di Santiago.

La protagonista dell’opera è una bambina di 11 anni, che scompare senza lasciare traccia. Due anni dopo ritorna ma invece di essere adolescente è una giovane donna. Quando i ricordi riaffiorano, Vera capisce di aver vissuto la vita di un uomo cileno, clinicamente morto, che dall’altra parte del mondo si era risvegliato proprio quando lei era svanita nel nulla.

Il film è una produzione italiano-cilena. Già presentato al Torino Film Festival e al Trieste Film Festival, ha partecipato nella selezione ufficiale del Festival internazionale del cinema fantastico di Bruxelles. Nelle sale di Santiago è arrivato lo scorso 21 aprile, nuova testimonianza della ricchezza del rapporto tra Italia e Cile sul piano creativo e culturale.


“I nostri due Paesi sono legati da una storia comune di vicinanza che negli anni ’70 è diventata emigrazione di esuli cileni accolti nel nostro Paese in modo caloroso e poi magari rientrati in patria ma capaci di conservare i nuovi rapporti” ricorda Battocchi. La sua tesi è che oggi – ‘Vera de verdad’ ne è solo un esempio – si può fare “moltissimo” insieme. “La cooperazione nel cinema ha possibilità enormi” dice Battocchi. “Negli ultimi anni il Cile ha conosciuto grandissimi registi, come l’italo cileno Sebastian Lelio, premio Oscar con ‘Una mujer fantastica’, e qui a Santiago, come ambasciata e come Istituto italiano di cultura siamo impegnati a sviluppare questi rapporti, anche in ambito musicale”.

Anche così il 3 aprile, per il Womad, il festival di Peter Gabriel, una piazza di Santiago ha ballato sulle note dell’orchestra popolare della Notte della Taranta, con pizziche ancestrali e canti tradizionali salentini. Un segnale e anche un incoraggiamento, che viaggia attraverso l’Atlantico in entrambe le direzioni, come annullando 12mila chilometri di distanza. Battocchi si rivolge ora agli italiani: “Li invito a visitare il Cile e a innamorarsi della sua cultura, leggendo Gabriela Mistral e Pablo Neruda, talenti e simbolo di un popolo che esprime grandi poeti”.

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