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Gestazione per altri, L’Altra Cicogna: “Pensiamo ai diritti delle donne senza utero”

In Italia sono oltre 1.500 le donne senza utero che potrebbero ricorrere alla gestazione per altri (GPA) per diventare madri

Pubblicato:06-05-2022 10:38
Ultimo aggiornamento:06-05-2022 14:08

pancione_gravidanza gestazione per altri
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ROMA – “Vorrei che venisse data una giusta visione della questione GPA, Gestazione per altri, che sia davvero schierata dalla parte delle donne. Non tutti sanno che ci sono delle ragazze che purtroppo scoprono intorno ai 14-15 anni, per assenza di ciclo mestruale, di non avere l’utero, in Italia sono oltre 1.500. Queste donne hanno però le ovaie e dunque possono benissimo diventare madri ma per farlo hanno la necessità di un’altra donna che dia ospitalità all’embrione”. Lo ha detto all’agenzia di stampa Dire, in occasione della Festa della Mamma Laura Pisano, la presidentessa di L’Altra Cicogna Onlus, un’associazione nata grazie alla volontà di alcune coppie che si sono conosciute nelle sale d’attesa dei laboratori di analisi e dei centri contro la sterilità e che il prossimo 25 luglio festeggerà ben 25 anni di attività.

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PRIORITARIA L’AUTODETERMINAZIONE DELLE DONNE SUL PROPRIO CORPO

“Una regolamentazione delle Gestazione per altri (GPA) che sia altruistica e che consenta a queste ragazze, se lo vogliono, di poter diventare un giorno madri grazie ad altre donne che generosamente acconsentano a portare avanti la gravidanza. Considero prioritaria l’autodeterminazione delle donne sul proprio corpo e penso sia giusto che si salvaguardino i diritti di queste giovani donne che per motivi di salute non possono diventare mamme in modo naturale”, spiega Pisano. “In altri Paesi questa scelta è considerata un’opzione normale, etica e medica, la GPA viene consentita tramite l’aiuto o di una donna compassionevole che riceve, già madre e con una solida struttura psicologica, relazionale ed emotiva, oppure tramite l’aiuto di una familiare: di una sorella, di un’amica o di una zia amorevole. Penso, in ogni caso, che i figli sono di chi li desidera, li ama e li cresce“.


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GPA UN REATO? FOLLIA VERGOGNOSA

E sulla proposta di rendere la GPA perseguibile come reato universale, Pisano ha risposto: “Per me è una follia vergognosa. Ritengo che sia necessario ragionare e porre delle regole per fare in modo che la scelta di ricorrere a GPA sia ponderata, accompagnata ma libera per le donne con problemi di salute ed infertilità. Come siamo contrari alla vendita degli organi ma non alla loro donazione, così pensiamo che la GPA debba essere altruistica e solidale e che deve essere resa possibile. Se una donna consapevole e libera è disponibile a fare un dono così grande ad un’altra donna, perché non può farlo? Tutto questo deve essere reso possibile anche in Italia nell’ambito di un ragionamento trasparente ed etico”, ha concluso Pisano.

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