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MILANO – Malpensa si rifà il verde grazie ai progetti delle scuole. È questa l’intenzione dell’aeroporto lombardo annunciata stamane durante un evento (in presenza e online) in cui cinque istituti superiori agrari di Milano e Varese – le due province su cui insiste l’aeroporto – hanno presentato i loro progetti di intervento per riqualificare le aree verdi dell’hub internazionale. Ad ascoltarli e prometterne la concretizzazione (“non so quando ma vi prometto che li realizzeremo”) i vertici di Sea, la società partecipata del comune di Milano che gestisce il sistema aeroportuale milanese, rappresentati dal direttore operativo Alessandro Fidato.
Collegati anche diversi sindaci del territorio intorno a Malpensa, rappresentati a loro volta da Fabio Montagnoli, sindaco di Arsago Seprio e presidente in questo semestre del CUV, un consorzio che dal 1973 associa nove comuni dell’area orbitante intorno all’aeroporto. L’iniziativa di Sea di affidare i rifacimenti delle proprie aree verdi ai cinque istituti con indirizzo agrario – ‘Andrea Ponti’ di Somma Lombardo (Varese), ‘Vilfredo Pareto’ di Milano, ‘Isaac Newton’ di Varese, ‘Gregorio Mendel’ di Villa Cortese (Milano) e ‘Italo Calvino’ di Rozzano (Milano) – prende vita nel 2019 e si prolunga per tutto l’anno scolastico 2020 fino a oggi.
Nonostante la didattica a distanza, le classi si sono cimentate in una vera e propria progettazione di intervento per la sistemazione del verde, facendo sopralluoghi quando possibile e stilando documenti di analisi dei costi. Ci sono dei minimi comuni denominatori tra tutti i progetti: l’attenzione alla sostenibilità sia ambientale che economica (ridotti consumi di acqua per l’irrigazione e manutenzioni agili, ad esempio) ma anche la cura estetica delle composizioni di alberi e fiori e, non ultima, la sicurezza: gli arbusti, e soprattutto gli alberi che si immaginano di piantare, non devono essere di intralcio a chi vive l’aeroporto, si pensi alla visibilità per un automobilista, hanno esemplificato gli studenti intervenuti.
Centrale in tutti i progetti, poi, la valorizzazione del territorio e la consapevolezza che l’aeroporto “si trova all’interno del parco naturale della valle del Ticino, il più antico parco regionale italiano nonché il più antico parco fluviale d’Europa”, come hanno sottolineato più studenti durante le loro presentazioni. Perciò, insistono, è fondamentale ricreare ambienti che siano sì belli da vedere ma anche sostenibili e soprattutto compatibili con l’ambiente circostante: sì, quindi, a specie autoctone tipiche della valle del Ticino “che richiamino la nostra brughiera e che, in quanto autoctone, scongiurino l’ingresso di parassiti pericolosi come la popillia japonica” ha osservato uno studente del ‘Newton’ di Varese dopo avere studiato il contesto. Ginepro, mirto, grossi margherite resistenti al parassita che producono un insetticida naturale, ma anche lavandule, ulivi di medie dimensioni e piante di mele autoctone del varesotto in un orto didattico-dimostrativo. E poi “un giardino, con panchine e ulivi ombreggianti, come zona ristoro per i dipendenti”, è l’idea del ‘Calvino’ di Rozzano, e “una scultura che celebra i cinque continenti al contempo sottolineando il valore internazionale del polo di Malpensa”, è invece la proposta del ‘Mendel’ di Villa Cortese.
Ecco, quindi, come le scuole hanno immaginato la ripartenza di Malpensa dopo la pandemia, tra colori vivaci, ruscelli, fioriture in tutte le stagioni e rotonde di gelsi e lavande “con andamenti sinuosi a richiamare il paesaggio collinare”, è la suggestione del ‘Pareto’ di Milano, oppure con vari tipi di piante e arbusti che “ricreano la rosa camuna, simbolo della Lombardia”, come hanno pensato al ‘Ponti’ di Somma Lombarda. “Spero che questi progetti abbiano degli sviluppi e soprattutto spero di rincontrarvi, abbiamo tante rotonde nei nostri comuni” strizza l’occhio il sindaco Montagnoli.
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