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Turchia, Ankara cede: la band Grup Yorum tornerà ad esibirsi

La magistratura ha deciso di revocare l'interdizione che l'aveva colpita nel 2016. Una vittoria dal sapore amaro: la cantante e il suo collega si sono lasciati morire di fame

Pubblicato:06-05-2020 15:51
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:16

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ROMA- Grup Yorum ha vinto la sua battaglia: la nota band turca potra’ ricominciare a tenere concerti e vendere i propri dischi, dal momento che la magistratura ha deciso di revocare l’interdizione che l’aveva colpita nel 2016.

La decisione ha spinto quindi il bassista del gruppo, Ibrahim Gokcek, a interrompere lo sciopero della fame a oltranza iniziato 323 giorni prima per protestare contro questo divieto. “La nostra resistenza ha ottenuto una vittoria politica” ha dichiarato Gokcek, annunciando cosi’ che il tribunale di Istanbul ha accolto la richiesta del gruppo di poter tornare ad esibirsi. E’ attesa per oggi l’approvazione della data dell’evento. 

Una “vittoria” che pero’ ha un sapore amaro: tra il 3 e il 25 aprile, la cantante Helin Bolek, 23 anni, e al suo collega Mustafa Kocak di 28 hanno perso la vita. Entrambi si sono lasciati morire di fame, la prima nella sua casa, il secondo in carcere, dove stava scontando una condanna all’ergastolo per vendita di armi a un movimento terrorista. Un’accusa contro cui, stando ai suoi legali, la procura di Istanbul non avrebbe avuto prove concrete.


Stando alla stampa locale, un gruppo di deputati di opposizione, attivisti e fan della band si sono riuniti stamani davanti la casa del bassista Gokcek per manifestare la propria solidarieta’. “La vita ha vinto” ha dichiarato Sebnem Korur Fincanci, il presidente della Human rights foundation of Turkey (Tihv). “Avevamo detto che le loro richieste erano le nostre richieste. Abbiamo lottato per creare un mondo in cui possano cantare liberamente le loro canzoni popolari, e non intendiamo porre fine a questa battaglia” ha aggiunto il presidente dell’associazione. 

All’origine della messa al bando del gruppo rock folk, il carattere politico dei suoi testi attraverso cui, in particolare, veniva contestato il governo del presidente Racep Tayyip Erdogan. Da qui nel 2016, la decisione delle autorita’ turche di includere la band nella lista dei movimenti sovversivi e terroristi, con il conseguente arresto di diversi suoi membri. I Grup Yorum pero’ non si sono arresi e hanno deciso di lanciare uno sciopero della fame a oltranza per rivendicare il diritto alla libera espressione del pensiero e per chiedere il rilascio dei detenuti di coscienza. 

In Turchia, dal fallito golpe dell’estate 2016, le associazioni per i diritti umani denunciano una stretta ai diritti e alle liberta’ individuali da parte dell’esecutivo, con l’arresto di migliaia di persone tra oppositori politici, dissidenti, intellettuali, giornalisti e attivisti. 

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