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Provenzano: “Coesione territoriale giusta e necessaria, abbattuti luoghi comuni tra Nord e Sud”

Per il ministro Provenzano "ogni proposta di rimuovere i principi di riequilibrio territoriale della spesa pubblica e' semplicemente inaccettabile"

Pubblicato:06-05-2020 15:17
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:16
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ROMA – “Uscire da questa crisi non sara’ semplice, e’ la piu’ grave dal dopoguerra ad un decennio dalla grande crisi economica. L’Italia e’ piu’ esposta, il Sud era gia’ recessione e ora perdera’ l’8% del Pil, di poco inferiore alla media del Paese. Circa 800mila giovani saranno in disoccupazione, mezzo milione al Sud. A fine anno avremo 15 punti sotto la crisi del 2008, e’ un dato senza precedenti nella storia contemporanea”. Lo dice Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud e la coesione territoriale, nell’informativa urgente del Governo alla Camera sul rispetto del vincolo di destinazione alle regioni del Mezzogiorno di una quota di investimenti dello Stato.

“La coesione territoriale- aggiunge Provenzano- non solo e’ giusta, ma e’ necessaria. Il rispetto del vincolo di destinazione alle regioni del Mezzogiorno rientra in questo discorso. Ogni proposta di rimuovere i principi di riequilibrio territoriale della spesa pubblica e’ semplicemente inaccettabile”.

“Ogni ipotesi- prosegue Provenzano- che contrappone il riequilibrio territoriale alla crescita del Paese e’ in contrasto con gli impegni del governo e con l’attivita’ del mio ministero. E’ ingiusta, profondamente vecchia e sbagliata”


Questo principio, spiega Provenzano, sarà applicato anche in ambito sanitario: “Ne abbiamo discusso col ministro Speranza. Gia’ nel prossimo decreto il piano di rafforzamento sanitario assume il principio del riequilibrio territoriale”.

Secondo il ministo “gli italiani hanno mostrato un grande senso di responsabilita’, la pandemia ha fatto giustizia di tanti luoghi comuni a partire proprio da quelli che inquinano da decenni il dibattito tra Nord e Sud”.

Compito dello Stato, sottolinea ancora Provenzano, sarà anche “evitare che alla pandemia del virus segua la pandemia dell’usura, lo Stato stronchi sul nascere il ritorno di un protagonismo criminale”. Per questo “nel prossimo decreto sara’ presente una misura di sostegno per le imprese beneficiarie di ‘Resto al Sud’. Il sostegno sara’ un contributo a fondo perduto che potra’ arrivare fino a 40.000 euro per garantire la continuita’ aziendale e i livelli occupazionali di attivita’”.

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