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ROMA – Bilancio positivo per la prima edizione di “Visionarie” che ha visto un’affluenza di pubblico da record. Tra i partecipanti non solo registe, sceneggiatrici e scrittrici ma anche tante giovani spinte dal desiderio di confrontarsi con “icone” della cultura italiana come Dacia Maraini, Luciana Castellina e Lidia Ravera in una serie di incontri e approfondimenti caratterizzati dalla trasversalità perché – come dice Giuliana Aliberti – ideatrice e direttrice di Visionarie – l’obiettivo di questo numero “0” di Visionarie è anche quello di mettere a disposizione uno spazio per creare interconnessioni, attraversamenti tra realtà diverse e in un proficuo scambio intergenerazionale”.
A conclusione degli incontri di oggi con la Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volontè e il CSC, l’appello di un gruppo di giovani sceneggiatrici del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma che hanno ribadito con forza la necessità di distruggere ogni stereotipo e delineare personaggi femminili che dicano l’indicibile e facciano l’infattibile. “Un bel personaggio è un personaggio reale, che vive, un pessimo personaggio è un’etichetta e non funziona- perché spiegano- non vogliamo lavorare in un ambiente in cui vige il pensiero che ci sono generi che le donne sanno scrivere meglio o peggio degli uomini e perché una donna può scrivere una scena di inseguimento tra macchine, una scena di horror e un fantasy. Sceneggiatori e sceneggiatrici studiano la stessa lingua poi scelgono come raccontarla”.
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L’appello è avvenuto in chiusura dell’incontro ‘Il mondo dopo la scuola di cinema: horror o commedia? Giovani cineaste tra speranze e paure‘ a cui hanno preso parte le sceneggiatrici Gloria Malatesta e Silvia Napolitano (docenti presso il Centro Sperimentale di Cinematografia), con la regista Anna Negri e la montatrice Ilaria Fraioli (docenti presso la Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volontè). Un confronto tra i sogni delle aule e la realtà del mercato che ha visto anche l’intervento di Luciano Sovena (Presidente di Roma Lazio Film Commission) – il quale ha spiegato che sul fronte delle Film Commission dopo Berlino-Brandeburgo, Roma Lazio Film Commission è tra le più attente al sostegno al settore audiovisuale.
“Con Lazio International- ha spiegato- abbiamo un fondo di 20 milioni di euro per l’audiovisuale di cui 10 per le coproduzioni e lavoriamo con determinazione per stabilire accordi di coproduzioni internazionali in giro per il mondo, per questo dico alle giovani filmmaker che ci sono molte possibilità di realizzare film con produttori giovani e attenti al prodotto di qualità. Inoltre tra i bandi a sostegno dei giovani La Regione Lazio porta avanti il progetto ‘Torno Subito’.
Si tratta di un bando che prevede la possibilità di andare all’estero per studiare come filmmaker nelle più prestigiose scuole di cinema del mondo e successivamente offre la possibilità di fare dei tirocini pagati in aziende del settore”. Per Gloria Malatesta “le donne anche oggi sono sempre costrette in un immaginario maschile e con le mie alunne abbiamo fatto un piccolo gruppo di autocoscienza per capire come lavorare sulla rappresentazione del personaggio femminile”.
Anna Negri aggiunge: “Le donne nel cinema sono solo il 2% del panorama italiano e le scuole sono molto importanti, la formazione è fondamentale perché emerga una nuova generazione capace di fare network per sostenersi mettendo a disposizione le reciproche competenze e questo dovrebbe essere insegnato dalle ragazze fin dalle scuole”.
“Basta non omologarsi all’universale maschile- dice Lidia Ravera- basta essere fedeli al proprio sguardo eccentrico per essere considerate ancora oggi delle ‘cattive ragazze’, il primo crimine imperdonabile per una donna e che ci fa considerare cattive è l’ironia e c’è voluta un’intera generazione per liberarci”.
Tra le partecipanti che si sono avvicendate nei tre giorni del ricco programma di Visionarie: Adele Tulli, che ha vinto il Premio “Millennial Visionaria”, Costanza Quatriglio, Concita De Gregorio, Eleonora Andreatta, Paula Alvarez Vaccaro, Anna Negri, Paola Randi, Fabia Bettini, Wilma Labate, Eleonora Danco, Silvia Napolitano, Gloria Malatesta, Chiara Sbarigia, Monica Rametta, Elena Bucaccio, Doriana Leondeff, Annamaria Granatello, Gabriella Gallozzi, Maura Morales Bergmann, Sara Casani, Cinzia Bomoll, Elisabetta Pandimiglio, Laura Muccino, Carlotta Cerquetti, Biancamaria Frabotta, Maura Misiti, Giulia Steigerwalt, Domizia De Rosa, Federica Fabbiani, Lia Migale, Cristina Kappelin, Laura Luongo, Giovanna Barni, Letizia Casuccio, Laura Luchetti, Monica Stambrini, insieme a tantissime altre donne e non solo, che si sono incontrate per confrontarsi su pregiudizi inconsapevoli, gender gap, scrittura, regia e necessità di fare network.
Tanti gli spunti di riflessione in questo primo incontro di Visionarie che ha cercato di mettere a confronto i numerosi e articolati linguaggi artistici e cinematografici al femminile, a partire dall’analisi degli stereotipi sociali e al modo per scardinarli, e che ha avuto come protagoniste generazioni diverse di donne a confronto in un proficuo scambio intergenerazionale che ha coinvolto anche il pubblico delle Scuole, delle Accademie e delle Università di Cinema. “Visionarie” è realizzato In partnership con Fondazione Elena e Claudio Cerasi, CoopCulture, Palazzo Merulana, con il patrocinio del MIUR – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Istituto Giannelli, APA – Associazione Produttori Audiovisivi, con il supporto di Roma Lazio Film Commission, in collaborazione con Film Commission Regione Campania, CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia, SNGCI – Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volontè, Accademia di Cinema e Televisione Griffith, Swedish Film Institute, SIL – Società Italiana delle Letterate, media partner Rai Fiction, Dire, Bookciak Magazine, Fabrique du Cinema, partner Euro Forum Comunicazione, sponsor tecnici Arkage, Un Altro Caffè, Casale Del Giglio, La Parolina, è prodotto da GAFF. Un ringraziamento particolare va a Marilena Citelli Francese per il sostegno organizzativo, Kistina Kappelin per favorire i legami culturali tra Svezia e Italia ospitando la vincitrice del Premio Visionarie a Villa San Michele e Shirin Neshat per aver concesso l’utilizzo delle immagini simbolo della comunicazione.
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