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Berlusconi e la leucemia, sintomi e rischi: parla l’esperto

Il leader di Forza Italia è ricoverato per un’infezione polmonare, ma soffre da tempo di leucemia mielomonocitica cronica

Pubblicato:06-04-2023 13:41
Ultimo aggiornamento:08-04-2023 19:08

SILVIO-BERLUSCONI
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ROMA – Leucemia mielomonocitica cronica: è il tipo di leucemia dalla quale Silvio Berlusconi è affetto da tempo e che avrebbe causato l’infezione respiratoria che lo ha portato al ricovero nella terapia intensiva cardio-toraco-vascolare dell’ospedale San Raffaele di Milano. A fare chiarezza sulle condizioni dell’ex presidente del Consiglio sono stati i professori Alberto Zangrillo e Fabio Ciceri, che hanno firmato il bollettino medico sulle condizioni di salute del leader di Forza Italia.

“Il Presidente Silvio Berlusconi- si legge- è attualmente ricoverato in terapia intensiva per la cura di un’infezione polmonare. L’evento infettivo si inquadra nel contesto di una condizione ematologica cronica di cui egli è portatore da tempo: leucemia mielomonocitica cronica, di cui è stata accertata la persistente fase cronica e l’assenza di caratteristiche evolutive in leucemia acuta. La strategia terapeutica in atto prevede la cura dell’infezione polmonare, un trattamento specialistico citoriduttivo mirato a limitare gli effetti negativi dell’iperleucocitosi patologica e il ripristino delle condizioni cliniche preesistenti”.

Esclusa, dunque, la leucemia acuta, che, vista l’età di Silvio Berlusconi, avrebbe potuto disegnare un contesto ben più grave per l’86enne ex prmier. Lo ha spiegato all’agenzia Dire il presidente della Società italiana di ematologia (Sie), direttore, divisione di ematologia, Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei tumori, cattedra di Ematologia all’Università degli Studi di Milano, Paolo Corradini.
“A 86 anni- ha detto l’ematologo-se si tratta di una leucemia acuta il contesto è molto pericoloso. Nonostante sia molto migliorata negli ultimi due, tre anni grazie alla comparsa di nuovi farmaci, la possibilità di eseguire terapie efficaci in quella fascia di età, sopra gli 80 anni, si riduce molto rispetto a un paziente giovane”.


COS’È LA LEUCEMIA

“La leucemia- informa- è una neoplasia ematologica che coinvolge le cellule staminali del nostro midollo osseo. Cominciando questa proliferazione incontrollata all’interno del midollo, le cellule leucemiche impediscono sostanzialmente la proliferazione delle cellule normali. Tra le cellule normali ci sono i globuli rossi e le piastrine ma vi sono anche i globuli bianchi, come i granulociti, che ci difendono dalle infezioni”.

La complicanza principale della leucemia– sottolinea Corradini- è quella di avere un paziente con un rischio infettivo aumentato. Le leucemie possono essere acute e croniche, quindi molto diverse tra loro. Però, nella leucemia acuta il concetto base è prevalentemente quello che blocca tutta la produzione delle cellule normali“.

I SINTOMI DELLA LEUCEMIA

Difficile individuare i sintomi che possono insospettire, poiché aspecifici. “Certo- sottolinea il presidente Sie- i sintomi sono legati all’invasione midollare, per cui il paziente è senza neutrofili e quindi può avere la febbre, spesso si presenta al pronto soccorso perchè ha una febbre importante, che non va via da giorni, e si scopre che ha la polmonite. Il paziente avverte inoltre molta stanchezza, perché i globuli rossi sono bassi, è quindi anemico e ha i sintomi dell’anemia: è pallido, tachicardico, stanco e prostrato. Poi è senza piastrine, ha quindi sanguinamenti delle mucose e cutanei e presenta le petecchie sulla pelle. Gli può poi sanguinare il naso e quando si spazzola i denti può avere sanguinamenti gengivali. Questi sono i sintomi tipici di una leucemia. Certo, se tali sintomi fanno la propria comparsa tutti insieme, chiaramente insinuano il sospetto che stia avvenendo qualcosa di grave all’interno del nostro organismo”.

COME SCOPRIRE SE SI HA LA LEUCEMIA

In questo caso, per avere l’eventuale conferma che si tratti di leucemia è sufficiente eseguire un semplice esame del sangue. “Basta un emocromo- chiarisce l’ematologo- un esame che costa circa due euro e che, immediatamente, controlla lo stato e la qualità dei nostri globuli bianchi, globuli rossi e piastrine”. Corradini si sofferma infine sul rapporto tra leucemia e guarigione. “Oggi- informa- se prendiamo in esame tutte le leucemie acute, senza suddividerle per classe di rischio genetico, ovvero sia quelle a buona prognosi che quelle a cattiva prognosi, possiamo sostanzialmente dire che più del 50% delle leucemie acute guarisce”. “È chiaro- precisa- che esistono leucemie ad altissimo rischio, che magari hanno una possibilità di guarigione pari al 20-30% e che prevedono il trapianto di midollo da un donatore, mentre esistono leucemie per le quali abbiamo farmaci molto efficaci, che non prevedono la chemioterapia e nelle queli guarisce il 90% dei pazienti. Mi riferisco, ad esempio, alla leucemia promielocitica”. “Non tutte le leucemie, dunque, sono uguali- conclude Corradini- ma sono una categoria di malattie molto eterogenee dal punto di vista genetico”.

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