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Lazio, Cittadinanzattiva: “Il 20% delle famiglie non ha una connessione adeguata”

Il 76% degli studenti segue le lezioni da smartphone, la metà non ha una stampante

Pubblicato:06-04-2021 11:20
Ultimo aggiornamento:06-04-2021 11:22

consob
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ROMA – A un anno di distanza dal primo lockdown, quasi l’80% delle famiglie si è dotata di una buona connessione per la Dad, ma resta un 20% che non ha una connettività adeguata alle esigenze della Didattica a Distanza o ne è del tutto priva. L’80% delle scuole si è limitata alle videolezioni. Ancora oggi, una scuola su dieci non sembrerebbe offrire la Didattica a Distanza per tutte le discipline. A pagare le conseguenze della situazione, sono sempre i ragazzi e le ragazze: il 76% fruisce della Dad tramite lo smartphone, la metà non ha una stampante. Sono i dati estratti dal ‘Rapporto Cittadinanzattiva Lazio Onlus – La scuola ai tempi del coronavirus‘ di marzo 2021. Un monitoraggio che ha coinvolto oltre 900 cittadini dal 12 al 27 marzo 2021. Le adesioni sono arrivate da molti comuni del Lazio, principalmente da genitori o nonni (58,7%) e docenti (26,4%), ma anche da alunni della scuola secondaria di II grado (2,2%), educatori (1,2%), non docenti (3,4%) e dirigenti statali-direttivi comunali (0,7%).

“Oggi, a distanza di 12 mesi con nettezza dobbiamo dire che non va per niente bene e che esiste il fondato sospetto che tutto non andrà bene affatto- scrive Cittadinanzattiva Lazio Onlus in una nota- Abbiamo osservato in questi mesi le aperture e chiusure a fisarmonica della scuola nelle diverse Regioni, apprezzando sicuramente gli sforzi di chi nella scuola lavora per rendere gli ambienti i più sicuri possibili. Ma allo stesso tempo la scuola, soprattutto i ragazzi delle superiori, hanno subito il deficit del nostro paese sul trasporto pubblico locale, infrastruttura del welfare familiare, miseramente naufragato alla prova della ripresa delle lezioni”.

Tra le altre problematiche evidenziate dal rapporto, il deficit formativo di alcune generazioni e i problemi organizzativi legati alla presenza degli insegnanti nei due giorni in cui il Lazio è passato in zona arancione, prima di Pasqua. Se un quarto degli intervistati non esprime un giudizio sulle videolezioni ed un quinto dà un giudizio negativo, il 90% non risponde riguardo lo studio individuale dei figli/e. La richiesta avanzata da Cittadinanzattiva Lazio Onlus, è un piano strutturale di riforma radicale del mondo scuola, cosi come della salute e dei servizi pubblici locali, partendo da elementi strutturali (ammodernamento degli edifici scolastici, adeguamento alle norme antisismiche etc etc), informatici e di rete (lavagne elettroniche, LIM, investimenti veri sulla rete, sulle connessioni e sui prodotti digital) e, infine, nel settore dell’impiego scolastico sulla base delle nuove professionalità necessarie.


“Non credo che si possa continuare a parlare di scuola solo per le legittime aspettative di chi ci lavora: va aperta una stagione che metta sul tavolo il tema della qualità del servizio scuola che veda tutti, e sottolineo tutti, i diversi attori con uno spirito da generosi protagonisti- commenta il segretario regionale di Cittadinanzattiva Lazio, Elio Rosati- È tempo che dirigenti, insegnanti, personale amministrativo, famiglie, studenti siano protagonisti nel ridisegnare un servizio che deve essere prioritario nel nostro paese e nella nostra Regione. I dati che avrete la pazienza di leggere ci danno tendenze preoccupanti per il futuro. Parliamo di noi tutti parlando della scuola”.

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