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Milano vuole i Giochi: per le Olimpiadi 2026 è un plebiscito

Risultato record nel sondaggio indetto dal Cio. Il sindaco Sala: "Olimpiadi saranno meglio di Expo"

Pubblicato:06-04-2019 12:47
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:19
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MILANO – Il sindaco di Milano Giuseppe Sala si è detto “non tanto sorpreso” dal risultato del sondaggio del Cio sul gradimento dei Giochi che ha visto Milano sforare ogni record, con l’87% dei meneghini favorevoli all’evento a cinque cerchi. “Molto è condizionato da quello che è stato Expo, che è stato un primo punto di non ritorno per la nostra città, ormai ne sono convinti tutti”.

Il messaggio del sindaco è che le città “non possono vivere solo di narrazione ma devono far funzionare i servizi basici, ma quando però funzionano hanno bisogno di narrazione e reputazione” e “le Olimpiadi- chiude- da questo punto di vista possono essere meglio di Expo“.

Il sindaco lo dice durante la conferenza stampa conclusiva alla visita italiana della delegazione Cio. Sala si lascia scappare anche una battuta, citando il famoso detto Decoubertiniano ‘l’importante non è vincere ma partecipare’. “Rispettiamo De Coubertin ma noi vogliamo vincere“, ammette il sindaco.


IL SONDAGGIO DEL CIO

Il sondaggio presentato dal Cio stamattina a Palazzo Reale sul gradimento olimpico della popolazione presenta subito un dato evidente: l’87% di Milano è il dato più alto di gradimento mai registrato in un sondaggio del Cio, considerando che quello registrato a Stoccolma è del 53%.

Gli altri dati che si evincono dall’indagine sono l’80% di gradimento in Veneto, l’81% lombardo e l’83% se si considera il gradimento nazionale. I dati milanesi crescono anche rispetto a quello presentato a ottobre alla riunione Cio di Buenos Aires (allora il gradimento di Milano era all’83%). “Ovunque siamo andati ci siamo sentiti benvenuti”, dice il presidente della delegazione Cio Octavian Morariu, che sottolinea come “la presenza di tutti gli stakeholders” sia “sempre necessaria per lo sviluppo e il successo della candidatura. In tutti i siti che abbiamo visitato- dice Morariu- abbiamo trovato organizzazione ma anche passione”. Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha invece ribadito nel discorso introduttivo come “la nostra conoscenza e la nostra storia sportiva” siano “valori aggiunti per questa candidatura”. Insomma, la soddisfazione dal numero uno del Coni nasce anche dal fatto che “siamo seri e professionali nell’organizzazione di eventi”, mentre di Milano e Cortina, Malagò sottolinea la diversità, ma allo stesso tempo la similitudine data dal fatto che Lombardia e Veneto “sono il traino del paese non da oggi, ma da sempre”.

LA RIVINCITA DEL CONI DOPO ROMA

“Nessuno ci ha regalato niente, ma al contempo siamo molto contenti di quello che è stato fatto. Almeno su questo ci abbiamo visto lungo. L’importante era spiegare che tipo di candidatura era, con franchezza. Quello che non siamo riusciti a fare purtroppo a Roma, se avessimo avuto di spiegare i vantaggi e soprattutto l’opportunità”. A parlare è il presidente del Coni Giovanni Malagò, a margine della conferenza stampa conclusiva dopo la visita della delegazione Cio in Veneto e Lombardia.

Malagò che parla di un governo convinto ‘passo dopo passo’ e che annuncia il prossimo incontro a Palazzo Chigi mercoledì, mentre il 7 maggio ci sarà una conference call di natura tecnica con le federazioni invernali a Brisbane, in Australia, “onde evitare che la carovana italiana si sposti fino in Australia”, come spiega lo stesso presidente del Coni. Ed è stato infatti proprio il progetto ‘low budget’, a detta di Malagò, a convincere il Governo. “Questa è una storia che parte dalla mia idea col sindaco Sala e il governatore Maroni di ospitare la sessione del Cio a Milano”, dice, perché “dovevamo recuperare credibilità internazionale e prestigio dopo quello successo a Roma”, poi “guardando l’agenda 2020- prosegue- ci siamo chiesti perché non portare una candidatura low budget sia nella promozione che nella partecipazione”. Una promozione agevolata dal Cio che “rispetto al passato garantisce investimenti per tutta la parte organizzativa- afferma il presidente Coni- con centinaia di milioni di euro che portano un volano e un indotto formidabile”. 

Insomma “il governo non ha detto mai no”, specifica Malagò, che ricorda come rispetto a un tempo non occorre più “costruire tangenziali o aeroporti”, ma “l’80% degli impianti sono già esistenti”. Dunque è stata proprio la bontà del progetto, a detta del numero uno Coni, che ha fatto arrivare prima le garanzie accessorie, “e adesso con la ricaduta dimostrata da Università terze ‘laiche’ che hanno stimato grande beneficio sul territorio lo stesso Governo integrerà..” Infine due accenni, uno alla tanta temuta distanza (“Se voi venite a Pechino nel 2022 vi renderete conto che per andare da Pechino a dove ci sono le competizioni bisogna fare molta più strada di quella che c’è da Milano a Cortina”, spiega) e uno sul progetto da illustrare a Losanna il prossimo 24 giugno, che rispetto al passato dovrà essere doppio, perché ci saranno due momenti, uno più tecnico e uno più politico.

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