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Facebook, Antitrust avvia istruttoria per informazioni ingannevoli su raccolta e uso dati

Secondo l'Autorita', tali comportamenti "potrebbero integrare due distinte pratiche commerciali scorrette

Pubblicato:06-04-2018 14:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:43

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ROMA – L’Autorita’ Garante della Concorrenza e del Mercato – l’Antitrust – ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Facebook Inc. per presunte pratiche commerciali scorrette, concernenti: “l’informativa fornita dal professionista in fase di registrazione alla piattaforma Facebook, con riferimento alle modalita’ di raccolta e utilizzo dei dati dei propri utenti a fini commerciali, incluse le informazioni generate dall’uso da parte dell’utente Facebook di app di societa’ appartenenti al gruppo e dall’accesso a siti web/app di terzi” e “l’automatica attivazione della piattaforma di scambio dei propri dati da/a terzi operatori per tutte le volte che l’utente accedera’ o utilizzera’ siti web e app di terzi, con validita’ autorizzativa generale senza alcun consenso da parte dell’utente, con sola facolta’ di opt-out. In particolare, l’opzione a disposizione dell’utente di rinunciare o meno a tale modalita’ risulterebbe preimpostata, tramite spunta nell’apposita casella, sul consenso al trasferimento dei dati”.

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Secondo l’Autorita’, tali comportamenti “potrebbero integrare due distinte pratiche commerciali scorrette in violazione degli artt. 20, 21, 22, 24 e 25, del Codice del Consumo, in quanto, da un lato, Facebook non informerebbe adeguatamente e immediatamente, in fase di attivazione dell’account, l’utente dell’attivita’ di raccolta e utilizzo, a fini commerciali, dei dati che egli cede”.

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Dall’altro, Facebook avrebbe “esercitato un indebito condizionamento nei confronti dei consumatori registrati, i quali, in cambio dell’utilizzo di Facebook, presterebbero il consenso alla raccolta e all’utilizzo di tutte le informazioni che li riguardano (informazioni del proprio profilo FB, quelle derivanti dall’uso di FB e dalle proprie esperienze su siti e app di terzi), in modo inconsapevole e automatico, tramite un sistema di preselezione del consenso e a mantenere lo status quo per evitare di subire limitazioni nell’utilizzo del servizio in caso di deselezione”.


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