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Torna Vivicittà, sport e solidarietà di corsa in 42 città

Il via da Pozzallo, si corre anche nei penitenziari

Pubblicato:06-04-2017 16:36
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:05

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ROMA – Quarantadue città italiane, undici nel mondo e 25 istituti penitenziari e minorili. Si correrà qui l’edizione numero 34 di Vivicittà, una corsa podistica “per la dignità e il rispetto”, la “più grande corsa del mondo” organizzata da Uisp, l’Unione italiana sport per tutti.

Luoghi di azione e #Liberidimuoversi sono i due slogan dell’edizione di Vivicittà.

“Emarginazione e disagio sono determinati dai luoghi- ha detto Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp- Per questo Vivicittà si pone l’obiettivo di cambiarli, renderli migliori e ambientalmente sostenibili. A cominciare dalle città nelle quali viviamo. Non solo: la pratica sportiva contribuisce ad avvicinare le periferie e le persone, ad integrare e creare relazioni, senza escludere nessuno”.


Per Alfio Giomi, presidente della Federazione italiana di atletica, “Vivicittà ha anticipato i tempi. La corsa una volta era espressione di pochi, parliamo di 34 anni fa. Vivicittà ha avuto un lungo percorso, con lo strumento della corsa si sottolineano gli aspetti del sociale e lo sport deve essere orgoglioso di questo“.

Lo scorso Lampedusa, quest’anno il luogo simbolo della corsa sarà Pozzallo, provincia di Ragusa. La scelta è ricaduta sulla costiera siciliana, che da anni vede intensificare gli sbarchi di migranti.

L’evento è in programma in contemporanea, domenica 9 alle 10.30 la partenza, su percorsi compensanti e su distanze diverse: 21,097 km, 12 km e passeggiata ludico motoria.

LE TAPPE

La mezza maratona, i circa 21 km, è in programma soltanto a Firenze, mentre in tutte le altre città, da Alessandria a Lucca, da Arezzo ad Avellino, da Bolzano a Trapani, a Urbino, sono in programma le corse competitive, sui 12 km, e le passeggiate ludiche.

Inoltre si correrà in 25 istituti penitenziari e minorili, tra aprile e maggio. Si va da Alessandria a Cassino, da Cremona a Roma, da Catanzaro a Cremona.

Per quanto riguarda le gare all’estero, si correrà in Angola (Benguela, Huambo, Luanda), Francia (Bron-Marsiglia), Ungheria (Budapest), Slovenia (Nova Gorica), Giappone (Osaka, Tokio, Yokohama), Bosnia-Herzegovina (Sarajevo, Tuzla).

Il via ufficiale verrà dato dal lungomare di Pozzallo, dove si ritroveranno i giovani delle scuole e delle società sportive, insieme a persone della comunità cittadina, operatori umanitari e a migranti.

E’ prevista una camminata non competitiva di circa un chilometro aperta dallo striscione #Liberidimuoversi.

GLI OBIETTIVI DI VIVICITTA’

Quest’anno l’obiettivo della corsa sarà quello di costruire un campo sportivo a Qasr, nel nord della Valle della Bekaa. La raccolta fondi di questa edizione, infatti, prevede che un euro per ogni iscritto sia destinato a questo progetto promosso da Uisp e Terres des Hommes, fondazione che ha come scopo quello di difendere i diritti dei bambini. Lo scorso anno con i fondi raccolti è stato ristrutturato il campo sportivo di Jdeide Fekehe, nel nord del Libano.

Filo conduttore che legherà molte delle città partecipanti è l’impegno per i diritti di migranti, richiedenti asilo e rifugiati.

LE INIZIATIVE COLLATERALI

Molte le iniziative collaterali legate al progetto Uisp ‘SportAntenne – prevenzione, emersione e mediazione per combattere le discriminazioni’ e quelle dedicate ai ragazzi dei Centri di prima accoglienza e dei percorsi SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati).

A Bolzano come a Matera i ragazzi delle scuole correranno in squadra con i ragazzi minorenni delle case di accoglienza, mentre a Firenze un gruppo di richiedenti asilo che fanno parte di Oxfam si sono allenati con la società affiliata Uisp Le Fontanine.

A Lucca e La Spezia i richiedenti asilo hanno lavorato con i volontari Uisp per la creazione del percorso di gara mentre Torino ha invece scelto di riservare 100 iscrizioni gratuite a rifugiati e richiedenti asilo, a Cagliari il pettorale 001 verrà simbolicamente assegnato ad Alan Kurdi, bimbo diventato simbolo delle tragedie in mare, a Lecce correranno i ragazzi di una cooperativa di migranti mentre a Palermo la passeggiata non competitiva verrà aperta da UNIS (Unione Ivoriani di Sicilia) e dall’Associazione degli Studenti Universitari Stranieri della città.

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