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Piloti in sciopero in Israele, Netanyahu rischia di non poter decollare per Roma

Giovedì il premier israeliano dovrebbe incontrare Giorgia Meloni ma lo scontro politico sul progetto di riforma della giustizia in atto nel Paese potrebbe creare dei problemi

Pubblicato:06-03-2023 09:50
Ultimo aggiornamento:07-03-2023 09:32

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GERUSALEMME – Nell’attesa che sia pronto il Boeing ‘Ala di Sion’, versione israeliana dell’‘Air Force One’ americano, per il premier Benjamin Netanyahu l’aviazione si conferma un affare complicato. Il suo governo, secondo la stampa locale, indirà infatti un concorso per trovare piloti che non scioperino e siano disposti a portarlo a Roma giovedì per incontrare Giorgia Meloni. Secondo il quotidiano Times of Israel, la protesta degli operatori di volo è da collegarsi allo scontro politico su un progetto di riforma della giustizia che ancora sabato, a Tel Aviv e in altre città, ha portato in piazza per protestare centinaia di migliaia di manifestanti.

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Stando al giornale, a ieri nessun pilota della compagnia nazionale El Al si era fatto avanti per condurre Netanyahu e la sua ‘first lady’ Sara in Italia. Un affronto, secondo il ministro dei Trasporti, Miri Regev, un fedelissimo del premier, che ha informato del nuovo bando di gara. La tesi di El Al è che dietro le difficoltà organizzative non ci sia alcuna motivazione politica e che il problema sia l’indisponibilità di piloti per i Boeing 777, il modello utilizzato da Netanyahu e dalla moglie Sara per le missioni all’estero. Al concorso potrebbero partecipare ora compagnie come Israir e Arkia, che però non operano i 777.


NETANYAHU

LE PROTESTE SULLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA

Una volta salito a bordo, in Italia il premier resterà un paio di giorni. Con Meloni potrebbe discutere sia della riforma della giustizia, destinata secondo i manifestanti a minare il principio della separazione dei poteri erodendo le attribuzioni dell’Alta corte a vantaggio dell’esecutivo, sia dell’aumento delle tensioni e delle violenze delle ultime settimane nei Territori palestinesi occupati.

Al suo ritorno Netanyahu dovrà comunque aspettare la conclusione dei test di collaudo di ‘Ala di Sion’. Il progetto del nuovo aereo, bianco con la stella di David in campo blu e sensori infrarossi per lo scudo anti-missili, era stato sospeso dal governo precedente per via di costi eccessivi: stimati in 260 milioni di dollari e giudicati uno spreco di risorse a danno dei contribuenti.

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