ROMA – Cinquantaquattro parlamentari M5s non hanno votato il disegno di legge sulla legittima difesa. E di questi ben 25 non erano autorizzati da missioni di natura istituzionale.
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Nel Movimento Cinque stelle si fanno i conti con le assenze. Subito dopo il voto in aula, il capogruppo Francesco D’Uva chiama a raccolta i delegati d’aula e insieme passano al setaccio i tabulati (nella foto fatta pervenire alla Dire da un parlamentare M5s). La matita scorre i nomi degli assenti: in gran parte ‘fichiani’, deputati vicini alle posizioni del presidente della camera Roberto Fico.
“Vogliamo rassicurare gli italiani sulle fake news secondo cui la nuova legge sulla legittima difesa creerebbe una situazione di far west. Niente di tutto questo: le regole sul possesso di armi restano invariate. Non solo, è impossibile impedire che partano le indagini se un malintenzionato viene ferito o rimane ucciso, così come spetterà al giudice valutare caso per caso”. Così in una nota le deputate e i deputati del MoVimento 5 Stelle in Commissione giustizia a Montecitorio.
“Se- spiegano- chi ha agito per legittima difesa verrà sottoposto a processo e dimostrerà la propria innocenza, lo Stato gli rimborserà le spese legali. Infine i processi che riguardano questi casi avranno la priorità rispetto agli altri e si concluderanno prima”.
“Adesso da parte dello Stato massimo impegno per garantire ai cittadini una maggiore prevenzione e sicurezza, che significa anche più forze dell’ordine per le strade, perché- concludono i 5Stelle- la difesa dei cittadini è e rimane prerogativa dello Stato”.
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