
FIRENZE – Il destino sembra essersi accanito su di lei, vittima indifesa della follia degli uomini, donna impotente di fronte alla guerra del fato. Rokhaya Mbengue, signora senegalese di circa 40 anni, è la vedova di Modou Samb, senegalese ucciso nella strage fiorentina di piazza Dalmazia, sette anni fa. Negli anni, dopo una profonda sofferenza, era riuscita a ripartire, rifarsi una vita. Proprio nei giorni scorsi aveva ottenuto la cittadinanza italiana. Il comune di Firenze e la Caritas l’hanno sempre sostenuta.
Negli ultimi mesi godeva del sostegno economico di Idy Diene, ambulante senegalese cugino di suo marito. Vivevano insieme a Pontedera. I due, uniti nel ricordo del familiare ucciso, si erano avvicinati sentimentalmente. Cercavano di costruirsi una nuova vita. Ieri, quella nuova vita si è nuovamente frantumata. Idy Diene stava camminando sul ponte Vespucci a Firenze, non troppo distante da piazza Dalmazia. E’ stato raggiunto da cinque spari di un uomo che voleva suicidarsi. L’uomo non si è suicidato, ha cominciato a sparare e ha colpito la prima persona che aveva sotto tiro.
Il destino ha voluto che quella persona fosse Idy Diene. Il destino ha voluto togliere un affetto, ancora una volta, alla povere Rokhaya. Vittima due volte. E sempre allo stesso modo. Il destino gli ha tolto gli uomini della sua vita a colpi di arma da fuoco. Sembrava tornata a sorridere, pochi giorni fa durante il giuramento della cittadinanza italiana. E invece un altro colpo durissimo. In sette anni ha perso il marito e un carissimo amico. Vedova due volte, dicono alcuni amici senegalesi della donna.
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