NEWS:

Il Consiglio del Lazio è senza maggioranza, si va verso l’anatra zoppa

Con I dati attuali la nuova Assemblea regionale sarebbe così suddivisa: 25 seggi al centrosinistra, compresi i 10 del premio di maggioranza e lo stesso presidente Nicola Zingaretti e 26 seggi all'opposizione

Pubblicato:06-03-2018 13:31
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:35

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Quando mancano ancora poco più di venti sezioni da scrutinare su tutto il Lazio, lo scenario che si fa strada nel nuovo Consiglio regionale è quello dell”anatra zoppa’, termine giornalistico per descrivere l’assenza di maggioranza assoluta da parte dei vincitori.

Con questi dati la nuova Assemblea regionale sarebbe così suddivisa: 25 seggi al centrosinistra, compresi i 10 del premio di maggioranza e lo stesso presidente Nicola Zingaretti (18 al Pd, 3 lista civica Zingaretti, 1 Leu, 1 lista Bonino, 1 Centro solidale) e 26 seggi all’opposizione (15 di centrodestra, 10 del Movimento 5 Stelle e 1 di Pirozzi).

Dei 15 del centrodestra, uno è sicuramente di Stefano Parisi come miglior perdente candidato presidente. Poiché il Consiglio regionale è composto da 50 consiglieri più il presidente, chi ha vinto le elezioni dovrà cercarsi i numeri per avere la maggioranza volta per volta o tramite un accordo di governo con un’altra forza che gli garantisca la maggioranza stabile. Per quanto riguarda i nomi degli eletti, non è ancora possibile ripartire territorialmente i dati.


Al momento i candidati che hanno maggiori possibilità di entrare sono: nel Pd Leodori, Buschini, Califano, Vincenzi, Di Biase, Mattia, Lena, Minnucci, Patanè, Valeriani, Refrigeri, nella Civica Zingaretti Bonafoni e Quadrana, in Forza Italia Aurigemma e Palozzi, in Fdi Righini e Ghera, nel M5S Lombardi, Barillari, Corrado, Cacciatore. Importante ricordare che alla fine degli scrutini, perché il voto possa essere considerato definitivo, dovranno esprimersi prima i tribunali circoscrizionali e poi la Corte d’appello.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it